RETE: la Legge sul lavoro agile risposta unanime della politica all’era difficile del Covid – 19

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La legge sul lavoro agile approvata all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale è una bella risposta che la politica ha appena dato in quest’era difficile del Covid.

Un segnale importante e concreto per il mondo del lavoro, che già è complesso e problematico per sua natura, ma che lo è diventato ancor di più in questi mesi di emergenza sanitaria.

L’articolato è volto a realizzare un modello occupazionale più evoluto sul piano tecnologico e asseconda i fenomeni spontanei che ormai da tempo si manifestano nel settore della digitalizzazione. Pertanto, la legge definisce gli aspetti salienti di questa nuova modalità di lavoro a tutela dei lavoratori stessi. In particolare, l’attivazione sulla base di un accordo fra datore e lavoratore, senza rinunciare ai diritti acquisiti, ai doveri e al trattamento economico.

È evidente che il lavoro agile, grazie alle sue caratteristiche di flessibilità di orario e di logistica si coniuga non solo con la necessità di evitare gli assembramenti e gli spostamenti, ma soprattutto si combina con le esigenze di donne e uomini di assistere figli piccoli, familiari disabili o non autosufficienti. L’attenzione a questa fascia di lavoratori è ulteriormente dimostrata dagli sgravi contributivi previsti dal legislatore. Tutto questo è diretto in maniera ugualitaria sia al settore pubblico, sia al settore privato. Manca solo l’accordo sindacale per la definizione delle procedure e della regolamentazione.

È questo un ulteriore passaggio dell’attuazione del programma di governo, portato a compimento dai Segretari di Stato Elena Tonnini e Teodoro Lonfernini, ai quali RETE esprime il proprio compiacimento per l’ottimo lavoro svolto in tempi brevi.

RETE esprime la propria soddisfazione anche per gli obiettivi che la legge realizza, sia dal punto di vista lavorativo, sia dal punto di vista sociale, con quell’attenzione al mondo delle imprese che non deve essere mai disgiunto dall’attenzione nei confronti delle persone. L’auspicio è che le opportunità offerte dal disposto normativo vengano colte ed apprezzate da quanti più soggetti possibile, perché sicuramente sarà questa una delle nuove frontiere per costruire il futuro.

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