8 marzo 2018, giornata per i diritti delle donne

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San Marino. Purtroppo in questa giornata celebrativa il pensiero non può che andare ancora una volta ai recenti (e non solo) fatti di cronaca che vedono protagoniste quali vittime le donne. Voglio sottolineare un aspetto che forse merita una maggiore attenzione e analisi: la sottovalutazione. Intendo riferirmi ai casi in cui la situazione di pericolo è sottovalutata. Recentemente un magistrato italiano ha affermato che Le principali cause di femminicidio sono tre. La donna che non denuncia e viene uccisa perché non chiede aiuto; la donna che denuncia, ma la sua denuncia viene sottovalutata, viene lasciata in un cassetto o della polizia giudiziaria o del giudice; la denuncia viene lavorata, ma c’è una sottovalutazione del rischio e il giudice magari applica una misura che poi si rivela inadeguata”. Naturalmente il problema è ben più complesso e deve trovare interventi molteplici ma sicuramente questo aspetto va affrontato con decisione. È intollerabile che vi sia un proliferale di quella che considero una vera e propria barbarie. Il Genere maschile deve divenire protagonista nella prevenzione e nell’educazione culturale del rispetto per la donna e per tutti gli esseri umani. Sarebbe interessante assistere ad iniziative di soli uomini a tutela e prevenzione del diritto fondamentale delle donne di essere considerate assolutamente diverse e per questo uguali e fondamentali per una società che si definisce civile e democratica.

Il mio pensiero è rivolto a tutte le donne protagoniste della vita sociale e che con il loro lavoro, impegno e successo contribuiscono quotidianamente al progredire dell’intera umanità. Ma una vicinanza maggiore va a tutte coloro che sono state e sono vittime di un comportamento criminale che purtroppo non è solo imputabile agli individui ma sempre più spesso a gruppi interi e che si propaga anche attraverso e grazie al silenzio – connivenza di molti. È sicuramente più semplice voltare lo sguardo altrove ma non è assolutamente tollerabile in un mondo che oggi è sempre “connesso” e che non ha la giustificazione della non conoscenza. Voglio ricordare un elemento significativo: quasi sempre sui barconi che trasportano i migranti clandestini le donne occupano gli ultimi posti vicino ai motori: questa situazione porta quasi sempre a subire ustioni dovute al combustibile che si mescola sull’acqua e che schizza sui corpi.

Invito ogni singola persona a riflettere ed a operare educando le generazioni future al rispetto e al sostegno di ogni donna e a lottare per le vere pari opportunità che non possono essere delegate ai soli regolamenti o interventi legislativi. Il rispetto non è un’astrazione deve divenire un mantra su cui basare anche la più semplice azione quotidiana. Come diceva Giorgio Gaber in una famosa canzone: se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione. Impariamo a nutrire la nostra esistenza mangiando ogni giorno dosi massicce di rispetto e solidarietà verso gli altri.

Il Segretario di Stato (ma soprattutto il cittadino di questa antica Repubblica) Guerrino Zanotti

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