Zanotti: “Dobbiamo fare politiche di rigore. Le liquidità sono finite”

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San Marino. Al di là dei toni pacati e costruttivi di Adesso.sm che registra in una nota ufficiale l’andamento della serata A porte aperte, c’è invece il clima surriscaldato della sala, che contesta soprattutto il decreto scuola e ci sono le dichiarazioni del Segretario agli Interni Zanotti sulla situazione generale del Paese che “non sta attraversando un periodo ordinario”. Ribadisce quindi le difficoltà del bilancio: “Se vogliamo ottenere il sostegno finanziario indispensabile per uscire dalla crisi – spiega – i conti dello stato devono essere a posto”. E a chi critica il sostegno alle banche, risponde: “Avremmo potuto lasciarle al proprio destino ma ci avrebbero rimesso cittadini e risparmiatori. Sono la spalla, seppur debole, del sistema produttivo e commerciale. Il sistema bancario deve tornare ad essere soggetto utile per la ripresa del paese, ma servono nuove iniezioni di capitale e come Stato dobbiamo far fronte ad un periodo di indebitamento per non fare crollare il sistema”. Per Zanotti non c’è alternativa: “Il Governo deve fare politiche di rigore. Per troppi anni abbiamo chiuso con bilanci in perdita ma oggi le liquidità sono finite”.

Alla fine, dunque, gli obiettivi veri dell’indebitamento estero vengono fuori: salvare le banche. Anche se nessuno fa una seria analisi delle motivazioni e delle responsabilità per cui si trovano nell’attuale situazione di difficoltà. Non solo, ma senza sapere se il buco nero si potrà mai riempire. Quindi, politiche di rigore sulle spalle dei cittadini, ma di risparmi veri ancora non si vede l’ombra. Anche la tutela dei risparmiatori sembra ormai una favola metropolitana. Si sente raccontare che ci sono correntisti Asset che ancora non hanno riavuto i propri soldi. Ma i problemi non sono finiti qui. Dopo l’operazione “sistemica” della chiusura di Asset, c’è stata l’operazione “sistemica” del bilancio fallimentare di Cassa di Risparmio, e adesso ci sarà l’altra operazione “sistemica” della fusione delle banche. Visti i risultati fin qui ottenuti, c’è di che aver paura. Poi c’è l’operazione titoli, l’ordinanza Morsiani, gli NPL che forse sono spariti, il turismo che crolla, tasse e balzelli in spaventoso aumento, stipendi in calo e tra un po’ anche le pensioni, l’ospedale in una crisi mai vista, lo sviluppo che non c’è. Ma ci sarà il debito estero. Non si sa di quale entità. Lo si saprà quando non ci sarà più nulla da fare.

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