Adesso.sm: Npl Delta, verità tecnica contro verità politica

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San Marino. Non è una novità il fatto che il principale motivo per cui il nostro Paese sta continuando a vivere momenti molto complicati, nonostante un’economia moderatamente in ripresa, è il fallimento – nella seconda metà degli anni 2000 – dell’operazione Delta condotta dagli allora vertici di Cassa di Risparmio.
Un’operazione che è costata alla banca di sistema della Repubblica di San Marino, oggi pubblica, una perdita molto consistente. È bene ricordare che la maggioranza e l’opposizione, nella scorsa primavera, avevano concordato un percorso per cercare di capire come risolvere il problema degli NPL rimasti in Delta che, dopo quasi dieci anni, ancora risultano una vera e propria palla al piede per il bilancio di Cassa di Risparmio, a fronte della richiesta arrivata da tutti gli altri soci della Finanziaria di vendita dell’intero pacchetto di crediti non performanti, ormai difficilmente recuperabili con costi molto elevati.
La Commissione Finanze ha quindi audito, il quattro aprile scorso, l’intero Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio e il Collegio dei Sindaci della banca, che hanno presentato un’analisi all’unanimità che valutava corretto il processo di vendita tramite un bando rivolto a società di caratura internazionali – quindi certamente autorevoli. Sono quindi state valutate assolutamente congrue le proposte di acquisto poste sul tavolo dalle due società di caratura internazionale selezionate dal bando.
Tutti i tecnici membri del Consiglio di Amministrazione, quindi, anche quelli non nominati dalla maggioranza, nonché tutti i Sindaci Revisori – che è bene ricordarlo, rischiano conseguenze penali se non vigilano correttamente – hanno detto alla politica che quelle valutazioni erano realistiche. Valutazioni che, indirettamente, confermavano la bontà delle svalutazioni contenute nel bilancio di Cassa di Risparmio 2016. Quel bilancio così fortemente contestato dalle opposizioni, che ha creato di fatto un buco nel bilancio dello Stato che oggi siamo chiamati a coprire per tutelare l’intero sistema bancario, nonché i suoi risparmiatori.
Questo è quello che dicono i tecnici, all’unanimità. Quindi non si tratta di una valutazione di parte.
Nonostante i tanti chiarimenti forniti, a cominciare da quelli sopra esposti, le argomentazioni rimangono però sempre le stesse. Tutte le considerazioni che abbiamo potuto leggere qualche mese fa, accompagnate anche da comportamenti violenti, e che oggi tornano di attualità dopo il dibattito avvenuto in Commissione Finanze, sono invece valutazioni politiche di parte.
Obiettivo della maggioranza di Adesso.sm è stato fin da subito quello di fare chiarezza sui dati del sistema bancario sammarinese, pre-condizione necessaria per poi andare a cercare davvero delle difficili soluzioni strutturali e non continuare a riversarvi centinaia di milioni pubblici – come fatto negli anni scorsi – senza risolvere nulla.
Non crediamo sia giusto nascondere a scopi politici ai cittadini la verità sul nostro sistema bancario e sui sacrifici che occorre fare per tutelarlo e rilanciarlo.
Chi, per anni, ha ritenuto di non dover affrontare i problemi, ha creato un danno a tutti i sammarinesi a cui oggi tutte le persone responsabili sono chiamate a porre rimedio.
Adesso.sm

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