San Marino. In piena sindrome bipolare il governo proclama unito la sua stima per Simone Celli e lo ringrazia per l’impegno profuso. Nessuna stigmatizzazione del suo attacco furibondo a Banca Centrale e Tribunale, in un intervento in cui evidentemente Celli ha dato sfogo a mesi di rabbia repressa. Fa quasi tenerezza: chissà quanto gli sarà costato dover dichiarare pubblicamente, fino a pochi giorni fa, il sostegno al rinnovato vertice di Banca Centrale e alla Magistratura che sta indagando sull’operazione titoli che sta scoperchiando tutte le pedine di Confuorti nel nostro paese.
Confuorti che è ancora il grande assente sia nell’intervento del dimissionario Celli, sia nella conferenza stampa governativa: neanche una parola sulle ordinanze nonostante anche la stampa abbia già sottolineato come il nuovo documento del Tribunale faccia emergere le influenze dell’Advantage Financial di Confuorti anche sui membri di Banca Centrale e Cassa di Risparmio nominati durante il governo di Adesso.sm. I due istituti appaiono legati da un comune denominatore, prima e dopo.
Ancora una volta, tra il paese e Confuorti, il governo non sceglie il paese.
Come può pensare di essere credibile un Segretario alla Giustizia (Nicola Renzi) che prima sottolinea la stima nei confronti di Celli e, subito dopo, afferma di sostenere il lavoro del Tribunale? Quel Tribunale che Renzi assicura di sostenere è stato attaccato ferocemente proprio da quel Celli a cui Adesso.sm rinnova il suo apprezzamento. Le due cose non collimano e la vicenda non può essere sminuita come fosse la marachella di un bambino.
Ma chi pensa che la partita sia chiusa si sbaglia di grosso.
Lunedì infatti è stata convocata la Commissione Finanze in seduta segreta: in ballo c’è la vendita dei due miliardi di npl di Delta in Cassa di Risparmio. Ma come, si dirà, non erano stati venduti mesi fa?
Eh no. La cessione si è bloccata perché il cda di Cassa di Risparmio ha deliberato di sospenderla quando si è accorto che le valutazioni precedenti non contemplavano adeguatamente elementi fondamentali quali, ad esempio, i 60 milioni di crediti sanitari (che non sono npl ma un vero e proprio investimento che rende l’8% di interesse annuo) Insomma un lingotto d’oro che rischia di essere venduto tra le cianfrusaglie. Questo è uno dei tanti motivi che rendono l’operazione di cessione npl NON conveniente per Cassa di Risparmio.
La convocazione di lunedì rischia di essere una vera e propria forma di pressione sui Consiglieri di maggioranza che – in caso di vendita – si assumeranno una responsabilità enorme per un’operazione che il cda di Cassa di Risparmio ha bloccato. Se è vero che ad aprile quei 7 Consiglieri hanno votato a occhi chiusi in base alle valutazioni dei tecnici, ora che quei tecnici hanno sospeso la vendita perché quelle valutazioni non sono congrue, su quali elementi baseranno il loro voto? Sulla paura di quello che potrebbe succedere a Carisp in caso di blocco della cessione degli npl?
Forse sarebbe meglio che si ponessero una domanda ben più profonda: cosa succederà, all’intero Paese, una volta (s)venduti? Per questo, ancora una volta, chiamiamo a raccolta la cittadinanza sul Pianello, proprio lunedì 15 ottobre, dalle ore 9:00 in concomitanza con i lavori della Commissione.
Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme