Consiglio: è ancora scontro sulla commissione giustizia

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San Marino. Nella seduta odierna del Consiglio Grande e Generale, prosegue il dibattito in tema di giustizia del comma 12, in cui – per la quarta volta – non si procede nella sostituzione di due membri di maggioranza nella Commissione Affari di Giustizia. Nel comma è inclusa anche la presentazione in prima lettura del Pdl dei gruppi di maggioranza che punta a superare l’impasse della nomine di quella commissione.
“Perchè l’opposizione si rifiuta di completare le nomine di questo organo?” chiede all’Aula Roberto Giorgetti, capogruppo di Rf. “Servono infatti voti di maggioranza e opposizione per insediare i membri di questa commissione che sono attribuiti per legge ai singoli gruppi consiliari – spiega – e ci si rifiuta di procedere alla  nomina senza motivi plausibili. Anzi, saremmo dinanzi ad un vero proprio attentato ai presidi democratici”.  “È un atto sicuramente non accettabile – riconosce Pasquale Valentini, Pdcs – che l’opposizione non dia il proprio voto per la formazione della commissione, ma altrettanto peggio, per le sue conseguenze, è la presentazione di una legge che elimina il requisito della maggioranza dei 2/3, fatta così la commissione non ha più senso”.

Dopo la mancata approvazione della sostituzione del Reggente Luca Santolini e del Sds Guidi con i candidati Matteo Ciacci e Michele Muratori, si procede con l’ordine del giorno e la presentazione in prima lettura del Progetto di legge “Il condominio degli edifici” da parte del Segretario di Stato per gli Affari Interni, Guerrino Zanotti. L’esigenza di tale provvedimento, spiega il Segretario nasce “dall’assenza di un sistema normativo organico incentrato sul fenomeno condominiale” e dalla necessità per professionisti e cittadini di “uno strumento di riferimento sulle problematiche relative al condominio, alla sua gestione ed amministrazione”.

Segue quindi l’esame del Progetto di legge in seconda lettura “Modifiche Statuto Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici”, presentato dal Segretario di Stato Marco Podeschi. La proposta normativa, come spiega il Segretario, “nasce dall’impasse avuto nella nomina del presidente del collegio sindacale, dimesso nel 2017”, ma coglie anche l’occasione per superare “una serie di incrostazioni normative nello Statuto”. Con il Pdl quindi si interviene su altri aspetti, tra cui si prevede “una durata standard per il consiglio di amministrazione, un minimo di 3 anni per poter essere in grado di operare” e si introducono nuovi requisiti per i suoi membri. Inoltre, si prevede che entro 12 mesi sia redatto un nuovo Statuto dell’Azienda che superi l’attuale, risalente al 1981, e definisca i suoi compiti attuali. “Negli anni l’azienda è cambiata radicalmente nei termini operativi – chiarisce Podeschi – la multi-utility è espansa in molti settori e nei servizi offerti”.  Una volta licenziato questo provvedimento, Podeschi assicura che verrà avviato un gruppo di lavoro sul nuovo Statuto e un confronto con i gruppi consiliari, le categorie economiche e le categorie sociali. “Ci deve essere un confronto ampissimo – termina – perché dobbiamo redigere lo statuto per i prossimi 30 anni dell’azienda dei servizi”. Con l’approvazione del Pdl: 27 voti a favore, 8 contrari e 2 astenuti, termina la seduta mattutina. I lavori consiliari sono ripresi nel pomeriggio, al termine della sessione congiunta della Commissione consiliare Igiene, Sanità, Previdenza e Sicurezza sociale e della Commissione consiliare Finanze, in cui all’ordine del giorno è previsto un riferimento in seduta segreta del Sds per le Finanze sulla vicenda Banca Cis.

SMNA

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