Giustizia: quello che RF non dice

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“Di Giustizia in questo Paese ce n’é bisogno come dell’aria”[RF]. Su questo le forze politiche d’opposizione non hanno dubbi e per questo in tutta la legislatura si sono prodigate perché l’esercizio indipendente della Giustizia venisse garantito.

Ma RF, che adesso grida al pericolo di una Giustizia “impantanata”, non era con le forze politiche di maggioranza quando, fuori legge, insieme hanno destituito il Magistrato Dirigente perché in Commissione Giustizia quest’ultimo aveva parlato di ingerenze di politici nei confronti della Magistratura?

Dov’era RF quando in occasione delle dimissioni del Segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli, davanti alla Reggenza e al Segretario alla Giustizia, lo stesso Celli ha attaccato in modo ignobile il lavoro di alcuni Magistrati?

E cosa ha fatto RF per la Giustizia quando ha proposto per la nomina a Dirigente del Tribunale il Prof. Guzzetta che, da membro del Collegio Garante, per 9 mesi non aveva comunicato la sua incompatibilità a farne parte e, dopo la nomina, in accordo con tutta la maggioranza, ha cambiato l’ordinamento per permettergli di esercitare il potere giudiziario?

Si potrebbe continuare…, ma, arrivando anche alla questione della presa d’atto della nomina dei due giudici d’appello, RF, anche in questo caso, tenta di far passare come legittimo il fatto che il Dirigente del Tribunale intervenga pubblicamente, a Consiglio sciolto, per fare pressione sulla presa d’atto, sorvolando sulla funzione di controllo che il Consiglio stesso è chiamato ad esercitare (vedi sentenza del Collegio Garante che Guzzetta cita parzialmente), funzione così importante che non può essere considerata di ordinaria amministrazione e quindi esercitabile da un parlamento dimissionario. Controllo ancor più necessario considerando che l’opposizione aveva già contestato l’avvio dell’iter di reclutamento dei due giudici in quanto mancante della relazione del Magistrato Dirigente.

Se poi Palmieri, Coordinatore di RF, è arrivato a dichiarare nell’ultima seduta consiliare che “è il Tribunale che ha infierito sulla politica”, per risanare questo, che è uno dei poteri fondamenti dello Stato democratico, serviranno ben altri interventi e, allora, si può comprendere bene perché le forze di opposizione ritengano istituzionalmente corretto che anche la presa d’atto dei due nuovi giudici debba essere prerogativa di un Consiglio nel pieno delle sue funzioni.

A meno che, per “coerenza”, non si voglia procedere con un’altra ulteriore forzatura!

San Marino, 3 ottobre 2019

Movimento Civico Rete

Partito Democratico Cristiano Sammarinese

Partito Socialista

Partito dei Socialisti e Democratici

Movimento Democratico San Marino Insieme

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