Covid, Rf presenta un’interpellanza sulle dichiarazioni di Ciavatta

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Riceviamo e pubblichiamo un un’interpellanza di Repubblica Futura.

“In merito alle dichiarazioni del Segretario Ciavatta circa il contagio da COVID-19 nella Scuola Secondaria Superiore, contenute in una intervista dello stesso Segretario rilasciata alla San Marino RTV;
-essendo ormai assodato che, a sabato 28 novembre, ultimo giorno di didattica in presenza, vi erano nella Scuola Secondaria Superiore tre classi in quarantena -come disposto dal Dipartimento Prevenzione-, aventi ciascuna, 2, 2 ed 1 studente positivi al Covid-19, per un totale di 5 studenti positivi complessivamente;
-avendo dichiarato il Segretario Ciavatta, nella predetta intervista: “… è stato detto: non è provato che l’origine dei contagi sia la scuola, certamente, non è provato che l’origine sia la scuola, è certamente un dato che anche all’interno della scuola ci sono numerosi contagi, non 1 come qualcuno ha detto, nelle superiori sono almeno 24 a cui si aggiungono 47 positivi fra i famigliari eccetera eccetera…”.
Si interpella il Governo per sapere:
1. Se il Governo, nell’assumere le decisioni contenute nell’ultimo e più recente Decreto Legge, inerenti la decisione di porre l’intera Scuola Secondaria Superiore in didattica a distanza, si sia basato sui dati reali e aggiornati (cioè 5 studenti positivi al COVID-19) oppure se abbia valutato i dati forniti dal Segretario Ciavatta (24 studenti positivi e 47 famigliari positivi).
2. Quali siano le evidenze sulla base delle quali il Segretario Ciavatta abbia diffuso tali dati, che evidentemente non rispecchiano la situazione a sabato 28 novembre, ma la ingigantiscono enormemente.
3. Se i dati forniti dal Segretario Ciavatta non si riferiscano invece al totale, dall’inizio della pandemia e dell’anno scolastico, degli studenti della Scuola Secondaria Superiore positivi al Covid-19 (dunque dal periodo inizio settembre-fine novembre).
4. Se il Governo non ritenga che fornire tali dati errati e non contestualizzati non ingeneri preoccupazione ed allarmismo nella popolazione -scolastica e non-.
5. Se sulla base di soli 5 studenti positivi il Congresso di Stato ritenga necessario porre l’intera Scuola Secondaria Superiore in DAD.
6. Se il Governo abbia valutato e preso in considerazione le proposte formulate dalla Scuola Secondaria Superiore circa possibilità intermedie tra la didattica in presenza e quella a distanza.
7. Si richiede, infine, quale sia l’intendimento del Governo circa l’espletamento della didattica nella Scuola Secondaria Superiore nei giorni venturi; se abbia stabilito parametri al raggiungimento dei quali interrompere la didattica a distanza e ripristinare quella in presenza; se si stiano valutando formule intermedie”