Report Consiglio Grande e Generale lunedì 18 dicembre

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CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 13-22 DICEMBRE
-LUNEDI’ 18 DICEMBRE- Seduta della mattina
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     Il Consiglio Grande e Generale in mattinata inizia l’esame dell’articolato del Pdl Bilancio di previsione 2024 e dei 170 emendamenti presentati da Governo e gruppi consiliari. In apertura, viene approvato all’unanimità il Rendiconto Generale Stato ed Enti pubblici Esercizio Finanziario 2022: con 26 voti favorevoli su 26 presenti.
    Quindi l’Aula passa al primo articolo della Finanziaria 2024, il più discusso nel corso del dibattito introduttivo che ha occupato i lavori la settimana scorsa. Si tratta infatti dell’articolo1, “Deleghe al Congresso di Stato”, costituito di 12 comma, ciascuno relativo a una delega prevista per l’Esecutivo. Non solo, allo stesso articolo è presentato un emendamento del governo per aggiungere altri 17 comma con altrettante deleghe.
Le illustra Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio: “Al comma 13  viene introdotta una delega per intervenire sulla quota capitaria, richiesta da diverso tempo dalla Segreteria di Stato per la  Sanità,  al fine di fare una valutazione rispetto all’impatto che ha e in ragione degli adeguamenti e degli aggiornamenti che serviranno anche alla luce dell’Accordo di Associazione Ue. La delega al comma 14 riguarda invece il discorso delle pensioni, ci sono state segnalate dagli uffici, dopo una riforma importante, alcune necessità di fare chiarimenti normativi perché a livello applicativo si potrebbero prestare diverse interpretazioni. Serve una norma a supporto per evitare un domani possibili contestazioni. Sulla delega al comma 15: riguarda un intervento su cui si è iniziato a discutere già con Abs, per intervenire a supporto delle persone fisiche sui mutui ipotecari. Vorremmo cercare di mitigare l’impatto di un aumento repentino dei tassi di interesse, in particolare per le persone fisiche a bassa capacità di reddito. Il comma 16 è la delega sulla legge  dei consumi che deve essere portata in seconda lettura ma rischia di non trovare vita, stante la lunghezza dei lavori consiliari. L’ipotesi è di portare per delega quanto già approvato dalla Commissione consiliare. La delega al comma 17 riguarda un intervento al Codice ambientale necessario per l’adesione a ‘Basilea’ sul trasporto rifiuti, c’è necessità infatti di un adeguamento normativo e si richiede attraverso delega.
Al comma 18 invece è una richiesta venuta da parte di Bcsm per la necessità di trattare i dati personali e la loro conservazione rispetto la legge sulla privacy, di concerto  con l’Authority si procederà a cambi normativi per le attività di Bcsm. Il comma 19 interviene a favore di minori e vittime di violenza di genere per rafforzare il sostegno e tutelare l’incolumità delle vittime. Il comma 20 riguarda l’intervento sul Fondo Straordinario di Solidarietà, intervento richiesto anche da sindacato che è previsto per delega che abbiamo già pronta, in modo che il decreto sarà emesso per essere efficace dal 1° gennaio 2024. Quindi al Comma 21, c’è l’introduzione alla disciplina dei prezzi di trasferimento, normativa fiscale che riguarda la cessione di beni e servizi da una partecipata all’altra sopratutto quando si trovano in Stati diversi. L’intervento è una necessità per completare il quadro normativo nostro, ma anche per facilitare i rapporti tra nostre aziende che hanno partecipazioni in Italia e se vi sono normative coerenti è possibile anticipare eventuali contenziosi. Il comma 22 prevede un decreto per andare a intervenire sulla conservazione documentale in formato elettronico. L’intendimento è quello di iniziare in maniera progressiva a migliorare la burocrazia nel Paese, eliminando carta e sostituendola con documentazione digitale. Il comma 23 è legato a problematiche del settore di immatricolazione delle auto, In particolare, in Italia si sono registrate tante immatricolazioni con documentazione falsa. Abbiamo necessità, per contrastare il fenomeno, di individuare modalità tecniche tra le due amministrazioni affinché non siano penalizzati invece operatori che si comportano correttamente, per questo occorre tracciare il passaggio dei veicoli. La delega al comma 24 serve per garantire l’accesso a prestazioni anticipate a Fondiss. Il comma 25 per aggiornare le modalità di accesso all’assegno accompagnamento: ci viene segnalato che, in casi particolari, per esempio, viene revocata la patente di guida anche non con invalidità al 100%, quindi a chi oggi non può avere l’assegno si accompagnamento, ma di fatto non è più autonomo perché non si può spostare da solo, vorremmo analizzare meglio queste casistiche. Il Comma 26 è per asili nido, vorremmo rivedere la normativa per favorire l’accesso ai servizi alle giovani coppie. Al Comma 27è  richiesta la delega per andare a coordinare la normativa fiscale su export, il comma 28 riguarda un intervento nel caso di rallentamento dell’attività di alcune aziende che vanno in difficoltà, per aiutare il collocamento di giovani e ultra 50enni. Infine, il comma 29 riguarda la possibilità di andare a regolamentare situazioni che riguardano soggetti che hanno impianti in territorio ma non stabile organizzazione, sono aziende estere con attività in territorio che riguardano i servizi pubblici, per esempio Telecom, con impiantistica in territorio”.
Inizia la presentazione degli emendamenti da parte dei Gruppi. Alessandro Rossi, per il gruppo Misto, presenta l’emendamento soppressivo all’Articolo 1 e una ventina di emendamenti aggiuntivi successivi (dal comma Articolo 1 bis a Comma Vices Semel). “Per noi- spiega Rossi, chiarendo le motivazioni dell’abrogativo- l’intento era di eliminare un articolo 1 con tante deleghe e piuttosto fare un articolo per ogni delega, in modo da discutere meglio le deleghe e che tutti i consiglieri potessero capire meglio di cosa si sta trattando”.  Quindi illustra i contenuti degli emendamenti aggiuntivi tra cui il comma bis all’art.1 “Delega di modifica alla disciplina dei giochi della sorte”, per “dare un limite specifico al montepremi di lotterie on line, in modo da intervenire sui possibili effetti distorsivi”. O il comma quinquies all’art.1  “Delega implementazione della normativa per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza”. Abbiamo voluto aggiungere una delega più corposa per intervenire sulla normativa contro corruzione e per la trasparenza- chiarisce Rossi- ad oggi recepita in maniera parziale,  chiediamo invece di adeguarci agli europei più elevati in materia”. E ancora, il comma octies all’art.1 “Delega riforma regime imprese ad alto contenuto tecnologico”: “Nell’emendamento del governo si denota come sia scritto senza avere contezza della  normativa attuale e dell’attuale scenario- puntualizza- il governo dice di voler dare contributi in termini fiscali a chi produce software, quando esiste già lo strumento, il regime dell’istituto per l’innovazione”. Perciò “noi quindi riscriviamo l’emendamento- spiega- riportando la delega all’interno regime della San Marino Innovation e non con una delega generica”. O ancora l’emendamento  comma undecies all’art.1 “Delega incentivo produzione energia rinnovabile”: “Non abbiamo compreso perché la delega sua limitata solo agli impianti solari e non altri impianti da fonti rinnovabili”, conclude Rossi.
     E’ la volta degli emendamenti di Libera, presentati da Guerrino Zanotti, che inizia però puntando il dito contro l”’obbrobrio di un articolo con 12 deleghe”. Quindi elenca gli emendamenti del suo gruppo, dal  modificativo del comma 4 dell’articolo 1, in cui si specifica che l’aggiornamento della normativa in materia di attività libero professionale in ambito sanitario deve tenere conto della necessità di non gravare sull’allungamento delle liste di attesa per l’accesso ai servizi prestati dalla struttura sanitaria dell’Istituto per la Sicurezza Sociale.  Quindi l’emendamento soppressivo del comma 6 “con cui governo- spiega  Zanotti- prevede un intervento per istituire un nuovo tipo di residenza per i soggetti che operano in attività economiche ad alto contenuto tecnologico e che realizzano software”. Rispetto cui “Libera si dice quindi contraria a un nuovo tipo di residenza ad hoc libera e  ne chiede la soppressione”, chiosa. Dello stesso tenore l’emendamento soppressivo del comma 12 , “con cui si prevede un decreto delegato per installare impianti fotovoltaici su terreni pubblici e privati, ma non si indicano paletti e non si regolamenta questa attività, per noi è un passaggio pericolosissimo”. Infatti, “abbiamo già avuto per anni la devastazione del territorio con l’urbanistica, oggi senza dare precise indicazioni su quali saranno le direttive alla base del decreto, daremo la possibilità di poter installare pannelli fotovoltaici su terreni pubblici e privati con conseguenze gravissime, primo l’imbruttimento del territorio, dall’altro sottrarre terreni alle coltivazioni”. Quindi l’emendamento  aggiuntivo di una lettera f) al comma 11 dell’articolo 1, per “inserire nel decreto una tutela particolare per risparmiatori-investitori”.
Infine Emanuele Santi interviene per presentare gli emendamenti di Rete all’Articolo 1.  Si tratta dell’articolo più importante- esordisce- che ne dicano Segretario e maggioranza che questa è una Finanziaria asciutta, qui abbiamo oltre 50 deleghe tra rinnovi e nuove deleghe, che spaziano su diversi campi. Con questo articolo il governo si dà ampia delega sul modificare svariate materie. I nostri emendamenti sono andati a toccare alcuni temi delle deleghe scritte in prima lettura, ma constato che anche le nuove inserite oggi non lasciano indifferenti, si spazia sulle reti Aass, su pensioni, leggi consumi..temi importanti e con una semplice postilla si potrà andare a cambiare tante materie e non si sa in quale direzione.
    Noi di Rete ci siamo focalizzati soprattutto rispetto i tre punti che a nostro avviso erano i più critici. Due sono anche richieste di spiegazioni. Mi riferisco al comma 6 con delega per società che producono software, volta a creare regimi fiscali agevolati, anche concedendo residenze. Siccome ci sono già leggi che concedono incentivi e residenze a società in questo settore, non capisco il motivo di questa delega.  Chiedo qual è quindi la vera ratio di questo emendamento. All’Articolo 1 comma 11 abbiamo invece fatto un abrogativo,  visti i dubbi su quali siano le società “sandbox” che svolgono attività innovative indicate nel testo. Siamo in un settore molto nebuloso.  Che finalità hanno questi progetti pilota? Quale tipo di società vogliamo agevolare? Quindi l’ultimo, riferito al comma 12, che prevede delega per l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni pubblici e privati. Ci sono Segretari di Stato e  componenti della maggioranza che stanno spingendo per fare fotovoltaico nei terreni, ma ricordo che, quando come Rete eravamo in maggioranza, c’erano anche Segretari e membri di maggioranza contrari. Noi siamo completamente contrari e vorrei capire se il Sds Canti e il segretario Venturini hanno cambiato idea. Al di là degli impatti paesaggistici e delle conseguenze, bisogna che si facciano riflessioni serie, non è che arriva uno con un progetto, allora domani riempiamo tutti i calanchi di fotovoltaici.
Presentati gli emendamenti all’Articolo 1, si apre una discussione partecipata, che deve l’opposizione ribadire la sua contrarietà verso l’articolo definito Milledeleghe, e la maggioranza impegnata a difendere l’utilità e necessità delle deleghe inserite.
Matteo Ciacci, Libera: Avremmo voluto, proprio perché questa è l’ultima Finanziaria della legislatura, e poiché oggi più che mai c’è la necessità di intervenire con misure efficaci su tematiche cogenti- carovita, reddito minimo, gestione sanitaria…- che si intervenisse dando un segnale immediato. Invece all’Articolo 1 ci troviamo 29 deleghe che lasciano il tempo che trovano, probabilmente perché resteranno lettera morta, e poi perché talmente generiche che sviliscono il ruolo del Consiglio.
Alessandro Rossi, Gruppo Misto: Abbiamo cercato di creare un articolo per ogni delega, cercando di dare a tutti la possibilità di intervenire in Aula, ma se l’Aula serve solo alla ratifica e non al confronto, così si perde il senso delle istituzioni.
Roberto Ciavatta, Rete: E’ impossibile discutere di 29 commi e 27 emendamenti, farò un discorso più politico. Capisco, finché non ci sarà coraggio di dire che 60 consiglieri sono troppi, si dovrà ricorrere e procedere per emendamenti. Ma sfido chiunque ad essere d’accordo su tutti e 29 commi. E’ ovvio che è un maxi emendamento sulla fiducia e posso capirlo a metà legislatura, ma oggi che senso ha un articolo di questo tipo? Se nell’anno prossimo ci saranno almeno 4 mesi di fermo- tra questo e l’articolo successivo- il governo dovrebbe fare due decreti a settimana per tenere fede a quanto scritto. Unico senso non è di dare l’impegno al governo, ma la volontà di misurare e dare una sorta di dettato che serve per le elezioni e a misurare forze politiche su questi punti. E’ anche un modo per cercare di capire come la vedono soggetti ‘extra consiliari’ che si stanno riaffacciando alla politica, come ci risulta da un incontro avuto con governo e maggioranza.
Iro Belluzzi, Libera: Non è possibile entrare nel merito dell’articolo. Presentare un emendamento con 29 deleghe mette in evidenza la debolezza di questa maggioranza. E’ una presa per il sedere del parlamento e di tutti  i cittadini. A ciò si aggiunga che personaggi che hanno causato danni al Paese li portate dentro a Palazzo Begni. Gente con 50 anni e più ha ancora bisogno di tutori che hanno segnato il destino del Paese.
Eva Guidi, Libera: Sul problema della massiccia decretazione, abbiamo ricevuto anche segnalazioni da parte del Consiglio d’ Europa, nel monitoraggio fatto su San Marino, che ci dice che non va bene. Lo scorso anno in Finanziaria erano 39 le deleghe in un articolo: di quelle, 22-23 punti non sono diventati decreti e sono stati reiterati. Le leggi dovrebbero poi contenere indicazioni precise, si dà deleghe per motivi precisi, ma nel momento in cui il Consiglio delega una parte sulle sue funzioni al governo, è indispensabile che siano dati punti su cui intervenire e non solo gli oggetti di intervento. Impossibile poi pensare che il prossimo anno, in cui si avrà la fine della legislatura, si riuscirà a fare deleghe entro il 31 dicembre.
Fernando Bindi, Rf: Affrontare la Finanziaria con l’Art. 1 che specifica deleghe in modo più o meno generico, convenite tutti che è una anomalia. La legislatura è politicamente finita nella realtà e ci chiediamo perché è stata fatta questa scelta. Avevamo detto che alcune deleghe tecniche potevano anche starci, altre decisamente non possono starci perché sono temi che dovrà affrontare la legislatura successiva. E’ una questione di stile politico, non di imposizioni attraverso decreto delegato. Sarebbe saggio che il governo riducesse le deleghe a quelle veramente necessarie e che lasciasse al prossimo governo le altre.
Giuseppe Maria Morganti, Libera: Il monito di eccessiva decretazioni del Consiglio d’Europa è molto chiaro. Ma qui non è solo questione di eccessiva decretazione. Dei 50 decreti previsti ne  riusciranno al massimo a farne 10. Già questo ci fa dire che è un atto politico insulso. Anche se questo monito del Consiglio d’Europa per San Marino deve essere capito e chiarito. Addirittura ci invita a intervenire sul nostro assetto istituzionale, perché non possa accadere in maniera così frequente. Qui ci troviamo al paradosso che non é nemmeno possibile discutere di queste deleghe in 4 minuti. E’ il decadimento profondo della nostra democrazia.
Michela Pelliccioni, Dml
Visto che i colleghi Ciavatta e Belluzzi hanno fatto riferimento a un incontro, preciso che la mia forza politica, Domani Motus Liberi, non era presente a questo incontro. Poi mi piacerebbe dibattere su quanto è importante, non tanto su alleanze future, a noi interessano i contenuti dell’articolo e le proposte fatte a sostegno del Paese, soprattutto quelle che sono interventi a carattere sociale. Ringrazio il Segretario perché ha introdotto proposte portate avanti dalla nostra forza politica, la prima è quella che vede la tutela della prima casa ad ogni costo, la proposta è di andare a rivedere gli accessi, rispetto gli accontonamenti su Fondiss, visto che sono già previsti svincoli per casi straordinari, che sono di carattere eccezionale e sono da circostanziare. Per questo decreto ci darà modo di valutare modalità tecniche che consentano svincoli sulle somme accumulate. Sarebbe assurdo infatti che un soggetto si veda pignorata la propria casa, anche se ha delle somme che possono essere vincolate a pagamenti delle rate del mutuo. Un modo per non permettere a persone già in difficoltà di indebitarsi ulteriormente.  La seconda proposta è quella di rivedere gli assegni di accompagnamento. La legge non prevede molte situazioni specifiche e si dovrebbero prevedere.
Andrea Zafferani, Rf: Si viene a sapere di incontri in cui ‘antichi nobili padri decaduti’ ritornano in Aula, mentre la Finanziaria ci propone l’articolo Milledeleghe che mostra chiaramente il fallimento progettuale e politico di questa maggioranza. Una marea di temi riproposti dall’anno scorso, alcuni che mostrano come su molti aspetti non ci sia stata alcuna azione.  In più il governo sa che queste deleghe non saranno attuate. Ci sarà scioglimento del Consiglio tra due-tre mesi, forse sono messi lì solo per vendere fumo e mostrano tutte le azioni su cui non si è agito, anche su temi rilevanti. Su temi legati alla lotta al carovita, alcuni temi sollevati negli ultimi tempi da parte del sindacato e su cui sono state sollevate necessità prima ancora dalle forze in Aula, anche qui il governo ha venduto un po’ di fumo: tutto rinviato a decreti che non si faranno mai.
Manuel Ciavatta, Pdcs
Si ripropone quanto avvenuto lo scorso anno, con la revisione di molti decreti. Chi dice che il Consiglio è delegittimato, credo continui a non tenere presente che deleghe tornano comunque in Consiglio per essere discusse e ratificate. Sugli emendamenti: quelle del Gruppo misto sono deleghe già previste, ripropongono gli stessi articoli già previsti nel Pdl, sembra quasi si attesti che siano utili. Mentre alcuni emendamenti di Libera e Rete non sono accoglibili perché abrogativi, mentre di quelle deleghe c’è bisogno. Ci sono alcune deleghe inattuate, è vero, ma guarderei a quelle invece che sono diventate interventi concreti e non sono poche. Sui tempi: lo strumento della delega serve a fare in modo che l’intervento sia funzionale, cosa che spesso nella fretta non si riesce a fare, ma se si vuole ragionare su  come trasformare alcuen deleghe in legge, si può fare una valutazione.
Nicola Renzi, Rf
La storia sempre quella, ma con aggravante che siamo a fine legislatura. L’articolo Milledeleghe dimostra tutto ciò che non è stato fatto. Ciavatta prima diceva che delle deleghe sono state fatte, ma la verità è che alcune deleghe sono riportare in vita perché sarebbero scadute, ne sono aggiunte di ulteriori, numerose, rispetto alla prima lettura mi sembra 17, alcune su temi rilevantissimi e la cui soluzione noi la sollecitiamo da più di un anno. Ma gli emendamenti delle opposizioni sono sempre prese sottogamba. Mentre  li vediamo oggi come deleghe a fine legislatura, con scadenza a fine dell’anno prossimo, ovvero sono impegni per il prossimo governo. E’ anche una sgrammaticatura istituzionale.
Guerrino Zanotti, Libera
Non si può che proseguire la critica feroce su una modalità di legiferare che rischia di rendere questo Consiglio inutile. Riteniamo che, di fronte a un articolo di legge che porta 12 deleghe più altre 17 con emendamenti, come è possibile dichiarare che è una legge di bilancio asciutta? Avete anche allungato il brodo…ma come si fa a entrare nel merito delle singole proposte inserite? E con quale linea di programmazione viene dettata la linea di governo, quando c’è un articolo di 29 deleghe a scadenza il 31-12 -2004? Già in questa legge sono reiterate oltre 25 deleghe. E’ un articolo da abrogare.
Alessandro Cardelli, Pdcs
Inviterei il consiglieri di opposizione a non allargare le braccia, la situazione attuale dipende da una stortura. E’ perché servono risposte al paese che servono le deleghe. Serve mettere in campo provvedimenti che nascono dal governo e arrivano al Consiglio. Anche i Progetti di legge, nel momento che partono in prima lettura, arrivano in Commissione, poi arrivano in seconda lettura, come le deleghe nascono dalle Segreterie di Stato, perché sono le strutture con competenza tecnica maggiore, e poi sono analizzate dal Consiglio e la ratifica arriva dal Consiglio che non è esautorato.
Elena Tonnini, Rete
Concordo sull’esigenza di trattare la tematica della gestione a livello istituzionale, delle procedure normativa, è un tema urgente da affrontare, ma dicendo che tutto questo elenco di deleghe non esautora il Consiglio, credo si passi di là. Credo questo intervento non sia stato portato solo per risparmiare tempo e sia  non la reazione a questa stortura, ma sia più la risposta a un’altra stortura, all’incapacità di gestire, in questa fase di fine legislatura, le dinamiche politiche tra gruppi e quindi all’incapacità si confrontarsi e trovare la quadra su cosa portare. Invece, si mette nel calderone tutto, in modo che ogni gruppo- come abbiamo ascoltato- possa poi rivendicare le proprie bandierine, senza un’analisi di programmazione e della reale esigenza di questi interventi. Questa è la vera grande stortura di come si stanno affrontando i lavori consiliari.
Sara Conti, Rf
Consigliere Cardelli,  il nostro non è un opporsi alle deleghe in assoluto, stiamo constatando che su un tema, come per esempio del carovita, di attualità e urgenza per i cittadini, non possiamo rinviare a deleghe future che non si sa se e quando potranno essere attuate. In questo senso certo che ci opponiamo al modo in cui è strutturata la legge di bilancio e su come certi temi sono trattati.
Emanuele Santi, Rete
Il collega Manuel Ciavatta ci dice che le deleghe servono, non vedo però quale sia la necessità di mettere il fotovoltaico sui terreni, quando buona parte del suo partito è contrario. Il Milledeleghe è stato inserito anche nella Finanziaria dell’anno scorso e serve quando maggioranza e governo non sono d’accordo sui piani programmatici. Allora i Segretari mettono su i desiderata di tutti per accontentare tutti. E’ un atto di estrema debolezza di governo e maggioranza, significa che non riesce a portare da solo gli aspetti programmatici e che non si va più d’accordo su niente. La fine di questo governo è stata sancita ancora di più con questo emendamento condiviso solo da Dc e Libera, i primo abboccamenti della prossima legislatura, con cui le forze politiche cercano di ‘accasarsi’. E con questo emendamento la Dc ha voluto dure ai suoi alleati ‘ragazzi, se continuate ad alzare la posta, noi facciamo a meno di voi’. E per tutta risposta gli alleati di governo cosa fanno? Motus non va alla riunione principale della maggioranza, ma guai se molla, il Psd si porta dietro esponenti della vecchia guardia a trattare con quel che rimane della maggioranza.
Maria Katia Savoretti, Rf
Di fronte a questo articolo non possiamo che dire che il governo avrebbe potuto fare una legge di Bilancio solo con questo articolo, visto che è stato inserito di tutto e di più. Un articolo di tante deleghe in bianco, e noi non siamo contrari alle deleghe, servono, ma non possono essere utilizzate in questa maniera. Oltre 50 deleghe in aggiunta alle varie proroghe che dicono tutto e niente, non danno indicazioni su come il governo vorrà affrontare un determinato argomento, oltretutto stiamo parlando di argomenti importanti, qua si limita ad introdurre con rinvii al 31-12-2024, tutto si dice ma non si farà nulla.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Vediamo Segretari e consiglieri di maggioranza stare silenti su un articolo che contiene deleghe sullo scibile umano e sull’umanità. Sul comma 19, relativo alla protezione delle vittime di violenza di genere, ci si chiede perché si è deciso di superare un Odg votato 15 giorni fa, in cui si traccia un percorso chiaro su come affrontare la questione. Si arriva alle Milledeleghe, ma sono convinto un pdl depositato, con le tempistiche attuali, possa avere, con unità di intenti, l’apprezzamento e i passaggi normali. Così invece è una delega. Poi, tra vari emendamenti, vi sono quelli a firma Dc-Libera, grazie alla grande mano grigia del segretario Dc. E quale migliore occasione per fare gli emendamenti insieme, se non l’incontro al Begni, dove i ‘cespugli’ sono andati a chiedere conto? Questo comporta le deleghe, il non avere il rispetto nemmeno al vostro interno.
Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia
Per quel che riguarda l’aspetto dei minori e la violenza sulle donne, richiamato dal consigliere Zeppa, è stata inserita la delega proprio sulla scia dell’Odg approvato all’unanimità del Consiglio, dove si dice che si dà mandato al governo di proseguire nell’aggiornamento normativo del nostro paese, in linea alla normativa europea, e per supportare l’attività dell’Authority Pari oppotunità. Noi avevamo già adottato un Odg, a seguito di una istanza d’arengo, sempre su adeguamento normativo e messa in protezione, credo appunto questa delega serva proprio per andare a corollario dell’Odg su una tematica su cui hanno convenuto tutti i gruppi per andare a rafforzare i presidi contro la violenza su minori e donne. Il testo sarà sicuramente confrontato nei passaggi istituzionali previsti anche con attori che seguono la tematica e sono indicati nell’Odg: tribunale, forze dell’ordine, autorità. E’ un elemento valorizzante del percorso che stiamo facendo.
 I lavori si interrompono e la discussione sugli emendamenti all’Articolo 1 riprenderà nella seduta del pomeriggio.