Gli arabi sono già qui

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San Marino. Sono arrivati su macchine di gran lusso e con il tipico costume arabo i potenti imprenditori dell’Arabia Saudita per rilevare Banca CIS e tutto il Gruppo Partners. Questo, almeno, secondo le prime fonti. La trattativa è a buon punto ma non ancora conclusa. A confermarlo è lo stesso Marino Grandoni, figura di riferimento del Credito Industriale che detiene oltre l’85% del pacchetto azionario attraverso Banca Partner. Per chiudere l’accordo servono le autorizzazioni di Banca Centrale, la garanzia della tutela dei posti di lavoro – spiega Grandoni, che assicura un rilancio importante dell’azienda. Il management, punto di forza della banca, verrà riconfermato. “Si tratta di imprenditori importanti dell’Arabia Saudita – spiega – con i quali collaboriamo spesso e che come tutti i grandi imprenditori guardano alle banche sane”. Legge come positivo l’interesse verso il paese, una risposta concreta all’internazionalizzazione di cui si parla spesso. Una volta raggiunta la firma l’istituto si aprirà a nuovi mercati. “Per affrontare le sfide – continua Grandoni – occorrono partner forti, grandi risorse, le chiacchiere non servono”. Massimo riserbo sull’aspetto economico dell’operazione anche se non nasconde la grande soddisfazione. Il gruppo opera in tutto il mondo in diversi settori, fra cui l’ingegneria. “Un segnale di fiducia – aggiunge – che sicuramente rilancerà l’economia e l’intero comparto”. Della questione se n’è occupato anche il quotidiano economico Milano Finanza che ha svelato incontri riservati al Grand Hotel di Rimini. Intanto cominciano gli incontri di Banca Centrale con ciascun istituto di credito. Si parte con un ordine preciso, dalle banche con maggiori criticità, come hanno spiegato esponenti di governo alla serata di Adesso.sm. Dall’Aqr emerge un dato certo: per ricapitalizzare servono 270 milioni circa. Una cifra importante ma affrontabile rispetto ai numeri da brivido che circolavano prima delle verifiche. In base ai bilanci ufficiali presentati nel 2016 è già possibile fotografare la situazione, a partire dalla raccolta totale netta che vede Carisp, Bsm e Bac ai primi postiBanca di San Marino e Bac risulterebbero nella migliore situazione come possibilità di espansione del credito grazie a mezzi propri elevati. La maggior parte dei problemi risultano invece in Cassa, che però dalla sua ha la forte protezione dello Stato. Merita un discorso a parte la gestione strategica dei crediti dubbi. I dati di bilancio raccontano il grado di copertura, vale a dire gli accantonamenti a fronte dell’ammontare lordo complessivo dei crediti difficili. In questo caso banca Cis supererebbe la media europea. Si avvicinano alla copertura adeguata anche Bsm e Bsi. Pare che Banca Centrale abbia chiesto ai vari istituti di portare un progetto credibile in tempi brevi.

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