Sciopero generale: l’appello della Cdls

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San Marino. “Serve un segnale forte per un cambio di metodo e per dare un futuro al Paese”. E’ questo l’appello del confederale  CDLS riunito stamattina  in vista dello sciopero generale di mercoledì 30 maggio.  “Da tempo come sindacato abbiamo insistito sulla necessità di aprire un confronto di merito sul percorso di riforme necessarie a rilanciare l’economia sammarinese. La risposta del Governo è sempre stata all’insegna della genericità, senza mai reali e concrete disponibilità di approfondire con le parti sociali le soluzioni alle emergenze al centro del Paese”. Sono due i punti chiave della mobilitazione di mercoledì prossimo  messi in risalto dal  vertice della Confederazione Democratica:  equità fiscale e crisi banche.

Senza la bussola dell’equità è impossibile chiedere ai lavoratori e pensionati di farsi carico delle politiche di risanamento del debito pubblico. Gli ultimi dati sui redditi ci consegnano infatti un Paese dove la metà delle società non dichiara nulla, mentre la galassia del lavoro autonomo continua a dichiarare imponibili sotto i 30mila euro. Per questo il Governo non può affrontare il nodo del debito  con tagli lineari agli stipendi pubblici o con tagli alle pensioni. E anche per questo non può limitarsi a promettere la costituzione della Polizia Tributaria, ma vanno subito avviati accertamenti e controlli  utilizzando la tracciabilità degli incassi e dei ricavi garantita dalla Smac”.

Sul fronte banche la CDLS punta il dito su una gestione governativa all’insegna della incertezza e della poca chiarezza: “Il tema dei crediti inesigibili (Npl), il tortuoso commissariamento di Asset Banca, la difficile riorganizzazione di Cassa di Risparmio e la raffica di dimissioni ai vertici di Banca Centrale sono l’emblema di una emergenza che pesa come un macigno pesa sul futuro della Repubblica. Al Governo chiediamo chiarezza e che finalmente si faccia un dettagliato monitoraggio sullo stato di salute dei nostri istituti di credito. L’avvio di azioni di responsabilità verso chi si è reso responsabile di questa crisi di sistema è poi un impegno a cui l’Esecutivo e le nostre istituzioni  non possono sottrarsi”.

A pesare è poi il caso Titoli- Banca Centrale: “L’inchiesta aperta dal  Tribunale  sulle spregiudicate  operazioni di acquisto di titoli da parte di ex dirigenti di Banca Centrale apre scenari inquietanti. E’ per noi indispensabile che su questa vicenda sia fatta la massima chiarezza, anche perché nelle casse di BCSM sono depositati i risparmi previdenziali di migliaia di lavoratori”.

Il Consiglio Confederale inoltre “stigmatizza e respinge  con forza il reiterato tentativo, posto in essere da parte della Presidenza e della Direzione della Banca di San Marino, di giustificare, mediante discutibili e molto probabilmente operosissimi  pareri legali,  il mancato rispetto della Legge sulla Rappresentatività ( 59/2016)  a tutela del Contratto Collettivo di Lavoro del settore Bancario e degli allegati contrattuali.

La strada scelta dalla Banca di prevaricare i diritti dei propri dipendenti e delle organizzazioni sindacali, privilegiando azioni di forza unilaterali invece di promuovere un auspicabile percorso di trattativa e di condivisione, denota una assoluta mancanza di rispetto e coerenza anche rispetto agli impegni presi nell’incontro avvenuto lo scorso 10 Aprile con il Governo, Banca Centrale, ANIS e organizzazioni sindacali ”.

La parola d’ordine dello sciopero generale “Uniti per il Paese”, conclude la CDLS, “riassume efficacemente l’assoluta necessità di lanciare un segnale forte al Governo perché cambi metodo ed esca da un’autosufficienza che non aiuta il Paese ad affrontare la complessità dei problemi che ha davanti. Per il futuro di questo Paese è insomma importante la massiccia partecipazione dei sammarinesi alla manifestazione di mercoledì 30 maggio sul Pianello

 

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