Religione a scuola? Come e perché

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Immediata la replica della Diocesi alle tre stanze d’arengo che arrivano in Consiglio sul tema dell’insegnamento religioso a scuola. Nello specifico: una per l’abolizione nella Scuola Pubblica dell’ora di religione gestita dalla Curia; la seconda per l’introduzione nella Scuola Pubblica di un insegnamento laico alternativo all’insegnamento della religione cattolica e parificato a quest’ultimo nella capacità di concorrere alla determinazione della media dei voti; la terza perché i costi dell’attività di insegnamento della religione cattolica nell’ambito della Scuola Pubblica siano assunti dalla Curia.

Infatti, questa sera, nella Sala Montelupo del Castello di Domagnano, con inizio alle ore 21, avrà luogo un incontro sul tema “Religione a scuola? Come e perché” al quale parteciperanno i relatori Natalino Valentini Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose “A. Marvelli di Rimini/San Marino-Montefeltro e Sergio Cicatelli, Dirigente scolastico e pedagogista, Direttore del Centro Studi Scuola Cattolica della CEI. Sono previste, poi, comunicazioni sull’esperienza didattica di docenti IRC nelle scuole della Repubblica di San Marino. Moderatore sarà Pier Luigi Giorgetti, Responsabile dell’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi di San Marino-Montefeltro.

Negli inviti che gli organizzatori hanno fatto pervenire ai Componenti il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino si dice che sono “i bambini, ragazzi e giovani, al centro delle nostre considerazioni. Ma la questione dell’IRC investe anche fattori istituzionali, di inclusione di altre esperienze religiose, di fedeltà all’identità culturale sammarinese e di rapporti con la Chiesa Cattolica”.  Ai Parroci e Religiosi della Repubblica l’Ufficio di Pastorale Sociale si rivolge precisando che “questa circostanza è favorevole perché favorirà un approfondimento del tema e, se necessario, la scelta di un indirizzo da prendere. Credo importante-si legge ancora- ribadire come l’IRC non sia catechismo, ma una disciplina con dignità culturale, un insegnamento “inclusivo”, capace cioè di uno studio del fatto religioso e di una apertura alle esperienze religiose di altre confessioni”.

 

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