Moto GP San Marino, monta la polemica

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San Marino. I fari del Moto GP si sono appena spenti che già si sono accesi quelli delle polemiche. Le spese a San Marino, il lustro all’Italia, a Rimini e a tutti gli altri. Sotto accusa il linguaggio da parte dei gestori di pagine istituzionali e il fatto che a Misano, nel GP di “San Marino e della Riviera di Rimini”. Biasimati i resoconti giornalistici che non citano San Marino neppure di striscio. Criticate le hostess, in divisa italiana bianco rosso verde, criticati i ministri che sono interventi per la premiazione mentre i nostri non si sono visti, il sindaco Gnassi a raccogliere allori e strette di mano, la Reggenza “alla corte di Totti”.

Insomma, critiche non tanto dal punto di vista sportivo quanto da quello politico-istituzionale. Non hanno accontentato nessuno le manifestazioni della vigilia che si sono celebrate in Repubblica, perché comunque i turisti, gli appassionati, i media, sono andati tutti a Misano, Riccione, Cattolica, Rimini. Quindi, indotto pari a zero, o quasi.

La ciliegina sulla torta l’ha messa la Finanza, con la sua operazione contro il bagarinaggio. La Finanza al Moto GP di san Marino. Le passerelle agli italiani.

Insomma, la FIM ha assegnato a San Marino questa competizione e all’Italia quella del Mugello, ma alla fine l’Italia se ne ritrova due, spendendo la metà.

Sui social si scatena la tempesta. Che cresce ancora di più quando sono gli ex Segretari di Stato che rivendicano “più amor patrio” e hanno fatto le stesse cose di quelli attuali. I quali non trovano di meglio che confermare a gran voce l’intenzione del governo di proseguire il rapporto con Dorna e MotoGP anche dopo la scadenza del contratto prevista per il 2018.

 

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