Il Consiglio diviso in due sulla relazione dell’FMI

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San Marino. I contenuti della relazione del Fondo monetario sulla situazione economico finanziaria del Titano occupano il dibattito consiliare del pomeriggio di ieri, cui partecipano in apertura, oltre al Segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, altri 4 rappresentanti di governo. Sono ben 57 gli iscritti ad intervenire.

Nel suo lungo riferimento introduttivo, il Segretario Celli parte dai dati forniti dai tecnici del Fmi che mostrano come “l’economia sammarinese ancora oggi cresce ad un ritmo troppo lento. Questo è un dato di fatto che il governo intende responsabilmente riconoscere”. Quindi passa ad affrontare le indicazioni relative al settore bancario e finanziario rispetto cui, secondo il Fmi, “emerge la necessità e l’urgenza di stabilire una strategia complessiva per dare una soluzione definitiva e permanente alle sue criticità”.  Al riguardo Celli tratteggia una road map di interventi previsti: il primo passo è “l’ultimazione del processo di valutazione degli attivi, asset quality review, entro e non oltre la prima metà del mese di aprile”. Quindi le ricapitalizzazioni degli istituto “al massimo entro il primo trimestre del 2019 per quanto concerne l’adeguamento ai coefficienti patrimoniali attualmente previsti dalla normativa primaria e secondaria sammarinese”. A riguardo, Celli conferma come “il supporto al settore bancario mediante l’uso di risorse pubbliche si deve limitare a istituti bancari di rilevanza sistemica e in particolare a Cassa di Risparmio”. Poi Bcsm: “La ristrutturazione del settore bancario- sostiene- non potrà non prevedere una radicale riforma della Banca Centrale da completarsi inderogabilmente entro il 2018”.  Celli non tralascia il tema degli Nps: “Il governo ritiene auspicabile la costituzione, entro e non oltre il mese di settembre dell’anno corrente, di un veicolo di sistema, nella forma di un asset management company (AMC) promossa dalla Banca Centrale, partecipata su base volontaria da ciascun soggetto vigilato per la propria quota parte e garantita direttamente o indirettamente dallo Stato”. Il segretario interviene poi sulla rapida ri-privatizzazione di Cassa di Risparmio: “Al momento consiste in una raccomandazione espressa dagli esperti del FMI all’interno della dichiarazione conclusiva, ma all’interno del governo il tema non è mai stato affrontato”. E ancora, Celli passa in rassegna le indicazioni ricevute anche rispetto le politiche di Bilancio. Tra queste, “primaria importanza, ha la prosecuzione dell’attività di riqualificazione della spesa pubblica”. In riferimento alla spending review Celli anticipa quindi che “entro il mese di aprile il governo presenterà al Consiglio Grande e Generale un piano di interventi che dovranno consentire nel triennio 2018-2020 di portare l’incidenza percentuale della spesa corrente sulla spesa complessiva all’80%”. Infine il nodo del reperimento delle risorse: Non ci sono soluzioni preconfezionate – assicura – il governo sta valutando una serie di opzioni, che al momento opportuno verranno sottoposte all’attenzione di tutte le rappresentanze consiliari”.

Al suo intervento seguono quelli dei colleghi di governo Guerrino Zanotti, Marco Podeschi, Andrea Zafferani e Augusto Michelotti che rimarcano, tra l’altro, gli impegni presi per il 2018 rispetto alle riforme strutturali e agli interventi di loro competenza. Prendono parola poi i consiglieri e l’Aula torna a dividersi sulla lettura del Report del Fmi, con l’opposizione che stigmatizza il riferimento del Segretario Celli e quello degli altri rappresentanti di governo. Teodoro Lonfernini, Pdcs, si chiede come si possa parlare del Report del Fmi ascoltando “le auto-pagelle” dei Segretari di Stato. “È passato un anno e le conseguenze delle vostre azioni sono pesanti sul sistema paese – ammonisce – lo ha detto il Fondo due settimane fa”. Anche per Giovanna Cecchetti, Ps, lo scenario descritto dal Fmi “boccia la politica della segreteria per le Finanze, sia per gli interventi sul settore bancario, sia su per gli interventi sul bilancio”. Marianna Bucci, Rete, punta il dito contro il riferimento “immaturo” di Celli che “manomette i dati, li omette, e non porta una minima riflessione su quanto riportato dal Fmi”.  Durissimo l’intervento di Gian Matteo Zeppa, Rete, che chiama “ciarlatani e dispotici coloro che appartengono a questa nuova classe dirigenziale, che agisce con una spiccata volontà dittatoriale” riferendosi alla mancanza di confronto e coinvolgimento nelle scelte determinanti per il Paese.

Da parte degli interventi di maggioranza si sottolinea al contrario l’apprezzamento del Fmi nella volontà di governo e maggioranza “di dare un cambiamento al Paese – spiega Alessandro Bevitori, Ssd -un’inversione di rotta sempre più necessaria”. Si rimarca l’impegno per “politiche non più rinviabili – chiarisce Lorenzo Lonfernini, Rf – politiche incluse in un piano di stabilità la cui attuazione da parte del governo è già iniziata”. C’è anche il rammarico per alcuni interventi della minoranza: “Non è con il populismo qui dentro che riusciremo a venire fuori dai problemi – manda a dire Marica Montemaggi, C10 – più che arrabbiarsi per i toni che siamo abituati a sentire, delude quando si spera sempre di trovare condivisione su temi portanti come questi”.

Oggi pomeriggio l’ultima sessione di questa tornata.

SMNA

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