San Marino. Approvato il decreto sulla patrimoniale con 29 voti a favore e un astenuto. Zero i contrari perché i nove consiglieri di Democrazia in Movimento hanno abbandonato l’aula in segno di protesta alla discussione e al voto, per un provvedimento considerato “iniquo e vessatorio” mentre i consiglieri di Ps, Psd e Dc, pur presenziando in aula, non hanno neppure ritirato le schede. Il capogruppo di Ssd Giuseppe Morganti precisa in una nota che non è stato possibile approvare un emendamento che avrebbe introdotto un meccanismo di “progressività” – richiesto anche con lo sciopero del 30 maggio – perché serviva la maggioranza assoluta e le opposizioni presenti in aula non hanno consentito di metterlo al voto. Come dire, è stata colpa dell’opposizione.
Canti del Pdcs, nel suo intervento, ha motivato la scelta precisando che la progressività era presente anche in emendamenti delle minoranze che sono stati respinti proprio dalla maggioranza. Quindi, nonostante il parere contrario di tutti: cittadini, sindacati, associazioni datoriali, partiti di opposizione, l’imposta dovrà essere pagata entro il 31 ottobre prossimo.
