Tarcisio Corbelli: “… e si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto”

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San Marino. C’è nel declino sociale ed economico del nostro paese, un avanzare scomposto di posizioni. Da chi approfitta dell’attuale condizione di crisi, in modo strumentale, per avanzare in modo sommerso, sulle poche risorse rimaste, aggredendo con privatizzazioni sconsiderate parti dello stato sociale, senza preoccuparsi degli effetti e chi cerca di riproporsi, dimenticando di essere stato l’origine dell’attuale condizione di crisi. Manca la posizione necessaria, autorevole, per dare al paese una direzione nuova, politica e istituzionale, una linea di discontinuità netta, con quanto è avvenuto e sta avvenendo nel nostro paese. Si propongono cabine di regia, larghe intese, governi tecnici. Si propone una pacificazione politica, dimenticando che una pacificazione vera, passa per una espiazione, un riconoscimento autentico e pubblico delle proprie colpe, altrimenti una pacificazione senza espiazione è l’ennesimo condono, l’ennesima sanatoria, l’ennesimo tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto, con la probabilità altissima che in un futuro torni fuori come arma ricattatoria e trascini il paese in un altro baratro culturale come quello in cui stiamo vivendo. Siamo al culmine di una confusione concettuale, una frammentazione di visioni che non trovano un fronte comune qualificato d’intervento, dovuta ad una sommersa diversità d’intenti che scaturisce da una calcificazione di interessi personali e di schieramento, che condiziona in negativo l’agire sui processi di risoluzione di questa crisi.

Continuiamo ad agire sugli effetti di questo declino sociale ed economico. E qualcuno lo fa anche in modo strumentale per avanzare posizionamenti speculativi, generando una concatenazione di effetti, che sta trascinando il paese in una confusione, in cui è impossibile accertare le responsabilità, penali e istituzionali. Le cause di questo declino ancora resistono, continuano ancora a generare effetti, che qualcuno rincorre quotidianamente alla ricerca di giustizia ed emersione della verità, e altri ne approfittano quotidianamente, per dare corso ad interessi privati speculativi su diverse parti del sistema paese, pubblico e privato, elevando il livello corruttivo e di mediocrità che hanno affossato questo paese, incapace di trovare una visione comune, di tracciare una linea di discontinuità con un passato ed un presente che comprometterà il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti.

La causa principale di questo tracollo è una classe politica clientelare, che ha per simulacro il voto elettorale, a cui sta sacrificando da troppo tempo la dignità di questo paese, associandone sempre più l’identità a truffe ed evasione ed in progressione negativa a crolli nel sistema bancario. Una classe politica clientelare che sta indebolendo il quadro normativo di questo paese, incapace di dare autorevolezza al comparto istituzionale, altra causa di questo declino. Manca da troppo tempo un’azione politica tesa a qualificare le istituzioni, svolgendo un ruolo di indirizzo ed attualizzazione del quadro normativo del paese. Una classe politica clientelare tesa a svolgere un ruolo di mediazione di interessi privati, senza visione sui problemi del sistema paese, non ha pensato a costruire argini normativi che impedissero ai settori in crisi del sistema paese di collassare sugli altri, di contaminarne l’importanza sociale ed economica ed il percorso di sviluppo e di crescita. L’incedere in negativo dell’azione politica, ha raggiunto il metodo di compensazione coatta generalizzata per sistemare soprattutto con provvedimenti tampone, i problemi del sistema bancario, senza un’analisi delle cause che l’hanno portato a questo smarrimento identitario, in cui i soggetti interessati sono più concentrati sui problemi interni, piuttosto che a fornire supporto sociale ed economico ai cittadini del nostro paese, come per tanti anni hanno fatto.

La linea di discontinuità, dell’agire politico, necessaria per ridare speranza al paese, per fermarne il declino, deve tagliare fuori le troppe pratiche istituzionali che hanno indebolito il quadro normativo del sistema paese, che gli hanno tolto visione, rendendolo cieco alle modificazioni sociali ed economiche internazionali. Viviamo una crisi economica scaturita da un ambito istituzionale condizionato da un agire politico clientelare ed è su questo che dobbiamo agire, qualificando il nostro quadro normativo con argini legislativi capaci di dare una strutturazione solida ai diversi settori del sistema paese, impedendo che un settore in crisi, soprattutto per interessi privati, possa contaminare e mettere in crisi gli altri settori. Servono riforme vere, espressione di un dibattito parlamentare qualificato e non decretazioni tampone espressione di un ottuso autoritarismo. Da troppo tempo nel nostro paese, a prevalere è la conquista della rappresentanza politica, una rincorsa concettualmente sterile a posizioni di potere, orientata su pratiche clientelari, che si esaurisce con la conquista di incarichi istituzionali, e non da contributi a quello che dovrebbe avere centralità in un ruolo politico, la qualifica delle istituzioni e degli organismi e del quadro normativo che le rappresentano. Nel nostro paese a causa della sterilità concettuale istituzionale, mancano i necessari principi legislativi, un riferimento valoriale teso a tracciare un confine di rispetto fra i vari elementi che compongono il sistema paese.

Tarcisio Corbelli

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