Paola Bergamo, le pari opportunità un valore senza fine

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Abbiamo chiesto a Paola Bergamo che ne pensa:

“ Il benessere di un paese è direttamente proporzionale alla capacità di produrre ricchezza e lavoro. Istruzione e giustizia sociale sono due fondamenti e in questi si innestano le pari opportunità e l’uguaglianza di genere : questi sono segnali importanti di un mondo che cambia.

In Italia le donne sono il 53% della densità demografica ma non esiste una vera uguaglianza di genere. Le donne italiane, nonostante eccellano negli studi e abbiano formazione e competenze pari agli uomini, sono al 28 e ultimo posto in Europa nel mercato del lavoro al femminile : sono quindi troppo discriminate anche dal punto di vista del trattamento economico e questa oltre che violazione del principio d’uguaglia in fondo è un esempio di ingiustizia sociale.

Lo Stato deve essere più presente, punire abusi e soprusi. La diseguaglianza crea tensione, astio e fomenta l’odio .

Ho ascoltato di recente le parole di Isabelle Rome Ministro delle pari opportunità di Francia che a soli 23 anni è diventata giudice a Lione . E’ un esempio di competenza, caparbietà e combatte dal sua Paese una battaglia che è battaglia per tutte le donne europee e direi del mondo. La Francia fa bandiera del principio d’Uguaglianza, un Paese nel quale le donne hanno miglior riconoscimento .

Il tema e’ di grande attualità , le pari opportunità sono il pilastro dell’educazione civica di un Paese.

Desidero portare questo tema ad essere più seguito dall’opinione pubblica italiana . Perché una società si dice civile non solo quando affronta emergenze le energetiche ma anche le emergenze sociali e la disuguaglianza è un problema .
La Ministra Bonetti, nel Governo Draghi ha fatto molto per implementare la tutela della parità tra donna e uomo . Ma a questo governo è stata staccata la spina e quindi è stato fermato questo percorso di civiltà che è anche uno dei tanti punti di forza del programma terzo Polo .
Sarà un impegno la cura di questo tema dopo il 25 settembre .

In Italia, il percorso verso il concetto delle Pari Opportunità parte dal 1945, quando, col diritto di voto esteso a tutti i cittadini senza alcuna distinzione di sesso, la Costituzione riconosce a uomini e donne la parità.

Per tutelare i diritti civili e combattere le discriminazioni serve una legge contro l’omotransfobia e la istituzione di una Autority Nazionale Indipendente per la tutela dei Diritti Umani. Ed è quello che è prevosto nel nostro programma come pure prevedere il medesimo trattamento economico uomo-donna: è questione di giustizia, è questione di uguaglianza!
Serve sostenere l’imprenditoria femminile che poi equivale di fatto a promuovere lo sviluppo del lavoro e del paese.
Investire sul sostegno alla natalità significa aiutare le famiglie ma anche il lavoro femminile. Creare le strutture e i servizi di supporto per la crescita dei filgi, significa aiutare le donne a realizzarsi anche nel lavoro. Una donna non deve essere costretta scegliere tra lavoro e maternità.

E infine agire con forza per contrastare la violenza sulle donne è una emergenza di civiltà. Le Donne devono venire aiutate : non devono aver paura di denunciare le violenze siano esse domestiche, coniugali, siano esse legate al mondo del lavoro, siano esse violenza economica, servono piu’ CAV
(Centri Anti Violenza)

Egalite, liberalite’ e fraternitè ci derivano dalla Francia ma, e vengo al dunque, la parità di genere e l’uguaglianza tra le persone, e’ la base per un Paese che voglia definirsi compiutamente civile e non possiamo lasciare che questi problemi vengano accantonati. Il Governo Draghi stava lavorando bene!
Dopo il 25 settembre il Terzo Polo intensificherà anche di più questa battaglia di civiltà

di Monica Origgi