San Marino for the Children per gli studenti del Malawi

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San Marino. Allo scadere del suo decimo anno di vita, San Marino for the Children ha presentato a Palazzo Graziani il progetto “Scuola Graziana Graziani: una casa per 1500 studenti in Malawi”.  Ad illustrare il progetto,  nella suggestiva cornice della cisterna recuperata a Palazzo Graziani,  il presidente della Fondazione Graziani avv. Luigi Lonfernini, Alessandro Barulli e Pietro Suzzi Valli, membri del Consiglio di amministrazione, il presidente dell’ Associazione San Marino for the Children  Marino Forcellini (che ne  anche è il creatore), il vicepresidente Vittorio Crescentini, il segretario Marco Mazza.

Alessandro Barulli, braccio operativo della Fondazione,  ha fornito alcuni  dati   anche sulle modalità ed i tempi del recupero del Palazzo, cisterna inclusa.

È stato invece il segretario dell’associazione, Mazza, con l’aiuto di una documentazione video ad illustrare il progetto della nuova scuola, la quinta,  che verrà realizzata in Malawi grazie al felice incontro tra Marino Forcellini e la  Fondazione Graziana Graziani.

Questa realizzazione sarà un fiore all’occhiello per la Repubblica di San Marino, generosa, come sempre, quando viene chiamata a dare il proprio contributo per aiutare Paesi meno fortunati. Una generosità di cui ‘possiamo vantarci’, perché – non dimentica di sottolineare Marco Mazza –  il progetto non avrebbe potuto realizzarsi, se a sostenerlo non ci fosse stata l’apporto di tanti Sammarinesi. Non a caso, sulle strutture sventola la bandiera bianco azzurra.

Significativo il fatto, dice sempre Mazza, che ci si è concentrati sulle scuole.  Attraverso la scuola si può educare la popolazione, perché possa sempre di più essere pronta a superare le difficoltà. Anche le malattie – tra le altre è molto diffuso l’Aids – potranno essere più facilmente combattute con  un’attività scolastica efficiente ed una istruzione più diffusa.

L’Associazione San Marino for the children opera nelle zone più disagiate del Paese: periferie e luoghi pressoché inaccessibili.

Motivo di grande soddisfazione e di orgoglio, dice Forcellini, è che il lavoro avviato dagli aderenti non rimane lettera morta.  Non rimane congelato e quindi lasciato decadere. “Ogni volta che torniamo – dice Forcellini –  troviamo strutture non solo curate, ma migliorate, accresciute e questo non può che essere elemento di grande soddisfazione, in quanto rientra nel progetto di educare al fare”.

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