Buon 1° Maggio a tutti i lavoratori… e a tanti artisti (speriamo)

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San Marino.  Primo Maggio è la festa dedicata ai lavoratori in oltre 80 paesi del globo. Questa data rappresenta il cordoglio, le scuse postume, la presa di coscienza dell’esecuzione sommaria avvenuta nel 1886 ai danni di alcuni anarchici che sin dal 5 settembre 1882 a New York, sulle orme dei Knights of Labor (Cavalieri del Lavoro), si battevano per i diritti dei lavoratori.

Dunque come spesso accade, con grande capacità diplomatica e intelligenza politica si è tramutata in sordina la commemorazione di atti di violenza istituzionale in festa sedativa di una vasta classe di persona: nel nostro caso i lavoratori, per l’appunto. Non è sufficiente definire “il lavoro ” un argomento importante, esso infatti è l’argomento per eccellenza che incornicia nel bene e nel male l’evoluzione della razza umana dalla rivoluzione industriale ad oggi. Impossibile parlarne in un articolo di giornale e quindi mi limiterò ad augurarvi buon Primo Maggio sintetizzando il mio personalissimo pensiero in poche righe e a donarvi qualche aforisma sul lavoro lasciatoci in eredità dai grandi della storia. Comincio da me stesso, non per un delirio d’onnipotenza ma perché in tale modo l’articolo sarà concluso degnamente dalla frase di uno dei più grandi “influencer” di tutta la storia:

“Non ricerco il denaro, ma la costruzione dello specchio che rifletta l’immagine più vera della mia passione nel fare le cose, nell’essere in contatto con le persone, nel crescere i miei figli, nel condividere quest’avventura chiamata vita con mia moglie.

Se c’è amore e passione allora si può portare il lavoro a casa, a tavola, a letto e in vacanza perché esso non sarà sinonimo di problema bensì di realizzazione. Se riuscirò in questo allora potrò dire di aver lavorato ad una vita serena e non di aver vissuto una vita di tribolazioni lavorative” (Francesco Chiari).

“L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quel che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare. Non accontentarti. Come per tutte le questioni di cuore,saprai di averlo trovato quando ce l’avrai davanti”  (Steve Jobs).  Un uomo molto più passionale di quanto non sia riuscito ad esprimere.

“Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole” (Albert Einstein). La quarta dimensione fatta a persona; la persona fatta a genio; molto meno sregolato di quanto non si creda.

“Il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno”  (Voltaire). Geniale, sarcastico o entrambe le cose?

“Se gli uomini hanno la capacità di inventare nuove macchine che tolgono lavoro ad altri uomini, hanno anche la capacità di rimetterli al lavoro”  (J.F. Kennedy).  Attualissimo il pensiero del grande statista, antesignano dell’industria 4.0

“La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature”  (Franklin Delano Roosevelt). Inconfutabile. Solo grazie a statisti come lui oggi tale concetto ci appare scontato.

“Il lavoro e l’applicazione continui sono il cibo del mio spirito. Quando comincerò a cercare il riposo, allora smetterò di vivere” (Francesco Petrarca). Una versione estrema di ciò che cerco di dire in questo articolo.

“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” (Confucio). Una simile capacità di sintesi è tipica di una grande verità.

Estratto da Sul lavoro e cos’è lavorare con amore? “È tessere un abito con i fili del cuore, come se dovesse indossarlo il vostro amato. È costruire una casa con dedizione come se dovesse abitarla il vostro amato. È spargere teneramente i semi e mietere il raccolto con gioia, come se dovesse goderne il frutto il vostro amato. È diffondere in tutto ciò che fate il soffio del vostro spirito, E sapere che tutti i venerati morti stanno vigili intorno a voi”.  (Kahlil Gibran). La passione e l’amore per il lavoro e per se stessi uniscono oriente e occidente negli aforismi di un poeta senza tempo.

Ed infine la mia preferita, da cui il qui presente augurio trae titolo e che suggerisce ad ogni buon lavoratore come diventare ogni giorno un pò più artigiano ed infine artista della propria vita: “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”.  (San Francesco D’Assisi)

BUON PRIMO MAGGIO

Francesco Chiari

 

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