World Emoji Day: nel mondo oltre 2.800 “faccine”

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C’è più amore nell’aria quest’anno. O almeno così dicono le chat. In occasione della Giornata mondiale delle emoji, che si è celebrata ieri, 17 luglio, arrivano i dati sull’utilizzo delle amate faccine. Ce ne sono più di 2.800ormai, di tutti i tipi: con gli occhiali da sole, la lingua di fuori, gli occhi al cielo. E poi l’insalata vegana, l’unicorno, la doppia elica del Dna. La preferita però resta il cuore: su Facebook è stato usato il doppio delle volte rispetto allo scorso anno.

Nata in Giappone, l’emoji prende il nome dall’unione dei termini “immagine”, “scrittura” e “carattere”. Letteralmente sarebbe un pittogramma, cioè un disegno o un simbolo in uno o più colori subito riconoscibile. La prima è stata creata tra il 1998 e il 1999 da Shigetaka Kurita, che si occupava della piattaforma web mobile della società di telecomunicazioni Ntt DoCoMo. Poi sono arrivate in Occidente e sono state inserite nel sistema di codifica Unicode. Oggi ogni sistema operativo, da iOs di Apple ad Android di Google, le prevede.

Il World Emoji Day si festeggia ormai da quattro anni, da quando il fondatore di Emojipedia, Jeremy Burg, ha pensato di istituire una festa dedicata ai simboli usati in tutto il mondo. La ricorrenza cade il 17 luglio non a caso: è la data che compare nell’emoji del calendario adottata dai sistemi iOs Nel 2015 l’emoji che ride con le lacrime è stata addirittura eletta parola dell’anno dai dizionari Oxford.

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