San Marino celebra la caduta del fascismo

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San Marino. La cerimonia è semplice, ma sempre piena di significato: una corona d’alloro deposta da Capitani Reggenti ai piedi della statua della Libertà a ricordo di una data indelebile nella storia sammarinese.

Quel 28 luglio di 75 anni fa, infatti, poco dopo la caduta di Mussolini, il Partito Fascista Sammarinese si scioglieva e venivano convocate nuove elezioni.
Il fascismo sammarinese era nato nel 1922 con la fondazione del partito da parte di un gruppo di persone riunite a Serravalle. Il primo segretario generale fu Gino Gozi, in seguito Manlio Gozi.
Nel 1923 fu sciolto il Consiglio Grande e Generale trasformato in Consiglio Principe e Sovrano. Furono indette nuove elezioni che videro la presentazione di un’unica lista (simile al cosiddetto Listone italiano) con una maggioranza di fascisti.
Tramite il lavoro diplomatico di Giuliano Gozi, segretario di Stato per gli affari esteri e interni, presso Benito Mussolini, partirono i progetti per la ferrovia Rimini-San Marino, successivamente distrutta nel 1944, e fu stipulata la Convenzione di amicizia e buon vicinato con l’Italia nel 1939.

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