L’evaso preso a Forlì e subito rilasciato

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San Marino. Confermata la notizia anticipata oggi da Tribunapoliticaweb.sm: Achille Lia, uno dei due evasi dal carcere di San Marino, è stato fermato ieri sera dalla Polizia di Forlì, ma una volta identificato è stato rilasciato.
Quando è stato fermato Achille Lia – 50 anni di origine calabrese che da tempo vive a Forlì – si trovava a casa di un amico. La Polizia di Stato, dopo averlo identificato, a tarda notte non ha potuto far altro che rilasciarlo, “in perfetta aderenza – fanno sapere i suoi avvocati Rossano Fabbri e Massimiliano Giacumbo – con la convenzione di buon vicinato tra Italia e San Marino. L’estradizione richiesta dalle autorità sammarinesi, per l’evasione dal carcere, non è ancora stata perfezionata e Achille Lia oltreconfine non può essere arrestato perché non ha alcuna pendenza penale. I suoi avvocati fanno sapere che era sua intenzione consegnarsi questa mattina spontaneamente alle autorità italiane ma è stato, per così dire, anticipato dalla Polizia. Lia – precisano i suoi legali con un comunicato – non mancherà di spiegare le ragioni del suo gesto e si opporrà all’estradizione in ogni sede giurisdizionale competente, privilegiando al limite scontare il residuo della pena “sammarinese” nel suo paese d’origine.

Nel frattempo, a San Marino, è arrivata la disdetta del contratto di locazione per l’attuale struttura carceraria. Sul tavolo del Congresso una raccomandata datata 7 maggio, con cui il Convento dei Frati Minori Cappuccini comunica l’intenzione di tornare in possesso dell’immobile per iniziative religiose e per disporre di più spazi, considerata la limitatezza degli attuali ambienti.
Decisione peraltro già anticipata per le vie brevi. Il carcere dei Cappuccini – si legge – dovrà essere restituito all’Ente Ecclesiastico il 27 marzo del 2019. Il contratto, stipulato a dicembre del 2006, fissava un canone annuo di 7.078 euro circa e impegnava, alla scadenza convenuta, di riconsegnare il bene in buono stato, salvo il normale deperimento d’uso. “Abbiamo incontrato il legale rappresentante della proprietà – spiega il Segretario agli Interni – che ci ha chiesto di rivedere le condizioni di affitto”.
Bocche cucite sulla cifra che ci si aspetta ben più alta dei 7000 euro stabiliti 12 anni fa. Zanotti non si sbilancia: “Anche se in tempi di spending review – fa presente – qualsiasi voce di spesa è un problema”. La decisione spetta ora al Congresso di Stato. Si apre la trattativa: “Valuteremo la richiesta – afferma – e faremo un’offerta nostra”.  Intanto, il governo ha già anticipato l’intenzione di voler costruire un nuovo carcere.

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