Festa della Donna, un percorso tra diritti negati, conquistati e da conquistare o riconquistare.

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di USL:

Quest’anno la Giornata Internazionale delle Donne ha come tema “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030”. Il tema scelto mira a promuovere il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e nello specifico gli obiettivi numero 4 e 5.
Il numero 4 si incentra sull’accesso globale alla formazione di qualità e all’apprendimento continuo, mentre l’obiettivo numero 5 si focalizza sull’uguaglianza di genere e sull’ empowerment delle donne e delle ragazze.
Nonostante molti progressi siano stati fatti in questi ambiti, molte di esse nel mondo continuano a essere vittime di violenza e discriminazione. 
L’8 Marzo sarà una giornata contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne, ma soprattutto di denuncia contro i ritardi sociali, economici e culturali che ostacolano una vera parità tra uomo e donna. Femminicidi, molestie nei luoghi di lavoro, discriminazioni, dominano il nostro presente e fanno regredire la nostra democrazia.
Bisogna far rispettare la donna come persona in tutti i contesti: nel mondo del lavoro, nelle professioni, nelle arti, nella società, nella famiglia.
Questa è la battaglia sociale e culturale che Unione Sammarinese dei Lavoratori vuole portare avanti e con questo spirito il nostro sindacato non perde occasione per mettere al centro dell’attenzione il rispetto dei diritti in ambito lavorativo e sociale, promuovendo l’impegno ulteriore per contrastare le discriminazioni e la violenza di genere nel territorio sammarinese rafforzando tra tutti i soggetti interessati una rete di collaborazione e confronto per definire programmi e azioni comuni di contrasto al fenomeno nelle seguenti modalità.
A tal fine USL, ritiene opportuno realizzare e condividere un vero e proprio protocollo d’intesa e d’azione contro le molestie e discriminazioni nei luoghi di lavoro.
Tutti abbiamo il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza, e si ritiene inaccettabile ogni atto o comportamento che si configuri come molestia o violenza nel luogo di lavoro.
L’aspirazione di ognuno di noi deve essere quella di vivere in un paese libero da ogni forma di violenza e disuguaglianza e ci auguriamo che la data dell’8 marzo possa essere un primo capitolo di una storia nuova.