Paolo Bandini Callegari: “Meglio morire di paure o di collasso economico?”

0
273
Medical operators wearing protective clothing while transporting a patient for the Coronavirus Covid-19 emergency in Rome, Italy, 02 April 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

In un mondo globalizzato è meglio morire di paure o di collasso economico?

Assodato che in un mondo globalizzato mai così tanto la facilità di spostamento di persone e merci facilita l’esportazione pure di virus e nuove malattie. Tutti ricorderanno anche se ormai è fenomeno digerito dai più, l’arrivo or sono quasi 30 anni della temibile zanzara tigre, che ha quasi sostituito la nostra zanzara nostrana, la quale miserrima aveva il vezzo di colpire sol dopo l’imbrunire provocando non più che leggeri pruriti.

Ben altra cosa è la zanzara Aedes albopictus, che è vettore per malattie virali gravi come dengue, chikungunya e zika, ed è originaria del sud-est asiatico anch’essa La sua presenza fuori da quest’area è stata segnalata la prima volta nel 1979 in Albania, e da allora si è diffusa in Europa, Stati Uniti, America Latina e Africa ed ora ci par quasi normale esser pizzicati in ogni ora del giorno o della notte non infrequentemente con reazioni allergiche anche molto gravi, ma… quasi mai mortali… salvo non si associno a fenomeni di reazioni auto immuni o non generino super infezioni gravi.

Fu il commercio di pneumatici il vettore che a quell’insidioso e pericoloso insetto aprì la strada per invaderci. Anche allora l’evento ci trovò impreparati come sempre e furono necessari anni e anni per mettere a punto sistemi di difesa ma non di annientamento del pericoloso insetto. Pensiamo che è del 2017 la presenza nel Lazio dei primi casi di “ Chikungunya poi estesasi ad altre regioni Italiane.

La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre alta e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare Tigri infette.. Non desidero certo tediare il lettore con quella che potrebbe essere a ben vedere una litania senza fine di insidiosi malanni e infezioni striscianti sempre più presenti in questo mondo quasi civilizzato ma certamente smemore cronico di quanto appena successo, in quanto subito surclassato da una nuova e più grande sciagura da cavalcare con l’aiuto di media famelici e spesso privi di scrupoli. È pur vero che i media americani capirono trasmettendo le immagini della guerra in Vietnam che tutto può far spettacolo e che noi lo apprendemmo solo nell’estate del 81 con la tragica storia del piccolo Alfredino che tenne inchiodati ai televisori gli Italiani per 30 ore di seguito. Certo è che non è possibile far rotolare nel fango sempre le stesse auto dell’alluvione di Firenze ogni volta che oggi esonda un fiume. Certo è che non si può far vivere “ e forse dovrei dire morire” un intero paese di paure come da più di un anno accade .Certo l’odiato virus c’è e lotta per sopravvivere come tutti, ma forse non muore come noi d’ansia e di depressione e certo non muore suicida per la perdita del lavoro o per il crack finanziario .Dunque meglio sarebbe chiedersi se vogliamo morire poveri depressi e disperati o vivere affrontando un problema che certo non sarà l’ultimo . Almeno secondo il John Hopkins Institute di Ricerca USA che di chiaroveggenze ne fa virtù, visto che fu proprio lui per primo a vaticinare l’arrivo del Sars Cov 2 e che ora vede nella sua sfera di cristallo un nuovo e più pericoloso Virus ancora un Covid per il 2025, che è come dire doman l’altro.

Ci rendiamo ormai tutti conto che la corsa alla panacea vaccinale sarà quanto la VI crociata ,lenta e irta di ostacoli, i quali saltati tutti ci porrà difronte dritti dritti alla prossima vaticinata epidemia.

MA INSOMMA VOGLIAMO MORIRE DI PAURA SUBITO O VIVERE ,E UN DÌ,QUANDO DIO VORRÀ FORSE ANDARCENE MA DOPO AVER VISSUTO???

Questo sarebbe giusto chiederci per affrontare con fermezza e saggezza un futuro certamente con qualche problema ma che certo nulla a che fare con la pestilenza dei Promessi Sposi. Non sarebbe meglio invece che confidare in vaccini miracolosi quanto introvabili ,combattere il virus intanto con la prevenzione e le collaudate cure di quel medico di famiglia che da sempre non teme di visitare i propri pazienti , naturalmente se non deprivato del proprio ruolo e del proprio potere decisionale da protocolli grotteschi. Quanti son stati abbandonati nei loro letti con una Tachipirina come unico conforto per poi esser ricoverati in extremis quando ormai poco c’era ancora da fare oltre che saturare le corsie ormai straripanti di quegli stessi ospedali già da mó impoveriti da tagli selvaggi ai bilanci .Davvero le istituzioni internazionali pensano di poter combattere il virus senza mobilitare quell’armata coraggiosa che col giuramento di Ippocrate si è votata un giorno a difendere la salute pubblica e non il potere economico delle multinazionali. Assistiamo continuamente all’associazione di centinai di buoni medici che sentendo il richiamo della loro vera missione si rendono disponibili a compiere in piena coscienza il loro lavoro come i medici di IPPOCRATEORG.org o come tante altre associazioni di generosi Medici di base volontari che nel silenzio più totale hanno salvato centinaia di vite e che possono ben affermare; “…intervenendo tempestivamente li abbiamo salvati tutti!!!”

Forse toccherebbe riflettere su tutti loro senza chiamarli Angeli ma lasciandoli fare solo il loro lavoro.

di Paolo Bandini Callegari