Il mio ricordo di Piero Angela – Paolo Bandini Callegari

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Conobbi Piero tanti tanti anni fa. Ci incontrammo nei corridoi della RAI di via del Babbuino a Roma in una calda giornata di iniziò estate del 1978 lui era PIERO ANGELA io non ero nessuno, solo un ragazzo di 25 anni con una gran voglia di fare ,capire e scrivere. Bibi Ballandi che accompagnavo più come autista che come factotum d’occasione mi disse, Paolino oggi non abbiamo tempo di andare a pranzo però se vuoi ti presento a Piero Angela “ che sapeva essere il mio mito come e quanto Umberto Eco ” che già aveva avuto modo di farmi conoscere all’università di Bologna alcuni anni prima . E così fu…mi ricordo benissimo, prendemmo un caffè al bancone del bar che mi ustionò la bocca, tanto era distratto dall’incontro e desideroso di non perdere un solo momento di quel in ripetibile incontro. Angela se ne accorse e con quel tono pacato e gentile da Torinese vecchio stampo mi disse: “ tranquillo avremo altre occasioni di incontrarci, non vorrai ogni volta bruciarti la lingua nella fretta di carpirmi tutti i segreti per diventare giornalista, no ?” Poi rivolto a Bibi “tu non puoi capire io ho un figlio della stessa età anche lui giá smagnoso di fare, i giovani sono così oggi “ in realtà Alberto allora aveva 10 anni in meno di me, ma la mia faccetta da ragazzino tradiva sempre la mia impazienza di crescere . Angela allora appena cinquantenne aveva già fatto una quantità di programmi per la RAI, oltre ad esser stato per anni Inviato speciale in Francia e in Belgio ed era allora già conduttore del TG per RAI 2 . Allora per me un inviato speciale sui fronti di guerra era una specie di eroe dell’informazione, che oggi resta tale ma con la coscienza che il rischio di morire non è così improbabile come mi pareva allora .Quando poi mi disse che era stato reporter sul fronte Vietnamita e Iracheno la sua figura mi parve assurgere ad un ruolo inarrivabile quasi mitico, il tempo mi avrebbe poi insegnato che tutto è possibile, anche se meno romantico . Nel ruolo di divulgatore lo abbiamo amato tutti a volte senza sapere che lui è stato praticamente il primo nel servizio pubblico italiano a ricalcare una figura già nota negli Stati Uniti , ma non certo con il garbo il tatto la gentilezza e la grande umanità di Piero. Tre anni fa durante un intervista con un altro storico conduttore RAI Osvaldo Bevilacqua ,ci è venuta l’idea di dedicare il suo brano musicale preferito a Piero (suonato da mia moglie Akiko )nel giorno del suo 90’ compleanno, oggi te lo ri dedichiamo con la mente piena di ricordi e una lacrima che non vogliamo scenda, anche se è difficile trattenerla . BUON VIAGGIO PIERO !!!
di Paolo Bandini Callegari