Addio a Gorbaciov, uomo di Pace – di Paolo Bandini Callegari

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ADDIO MICHAEL GORBACIOV UOMO DI PACE

Con lui il mondo ha perso un grande mediatore di pace non solo perché fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la Pace ma perché, come ultimo segretario generale del Partito comunista dell’Unione Sovietica “dal 1985 al 1991 “fu ideatore e sostenitore dell’apertura della politica Russa all’idea di rinnovamento del pensiero e della politica estera del paese. All’etá di 89 anni “nel 2019 “si espresse così : ” SONO SICURO CHE SE L’URSS FOSSE STATA PRESERVATA , LA NATO NON SI SAREBBE ESPANSA,ED ENTRAMBE LE PARTI AVREBBERO ADOTTATO UN APPROCCIO DIVERSO, ALLA CREAZIONE DI UN SISTEMA DI SICUREZZA EUROPEO !” ora pare veramente incredibile che queste parole riecheggino il monito lanciato da quello che apparentemente poteva sembrare il suo grande oppositore, Henri Kissinger “ grande stratega e figura di primissimo piano nella politica americana, per più di settant’anni” che anch’egli oggi, ultranovantenne sostiene che:”La Russia deve essere percepita come elemento essenziale di qualunque nuovo equilibrio globale, non innanzitutto come minaccia per gli Stati Uniti“ . E continua dicendo che fino a un tempo abbastanza recente, le minacce globali venivano identificate nell’accumulo di potenza da parte di uno Stato dominante.Le minacce odierne vengono più frequentemente dalla disintegrazione della potenza di uno Stato,e dall’aumento del numero di territori non governati. Questo crescente vuoto di potere non può essere gestito da un solo Stato per quanto potente. Richiede invece una continua cooperazione tra Stati Uniti ,Russia e altri grandi potenze.Gli elementi di competizione devono essere limitati per farli restare negli argini e per evitare un ritorno ciclico dei problemi che anche oggi ci affliggono. La Russia È un fattore decisivo per la stabilità dell’Europa della quale fa geograficamente parte: il continente più decisivo del pianeta è stato in equilibrio quando Mosca ha avuto un ruolo anche da avversario, come nella seconda guerra fredda, però legittimato a partecipare alla scrittura delle regole.il grande problema di isolare i russi e non integrarli nel sistema politico europeo significa consegnarli ai cinesi !! È ancora, la guerra in Ucraina non deve diventare una guerra alla Russia, non rischiamo di scivolare in uno scontro diretto trascinata dagli eventi causa di troppo audaci quanto incoerenti proclami.Mosca non va isolata ma reintegrata in un futuro sistema europeo per evitare un drammatico avvicinamento a Pechino . Tanto più se il governo di Washington non ha un piano per garantire le conseguenze di un inevitabile conflitto aperto. Così come fu alla fine della guerra fredda quando l’America pienamente nelle condizioni di produrre un cambiamento epocale nello Stato russo,decise invece di non interferirvi, in quanto tutto aveva pensato fuorché come gestire, la disgregazione politica di un paese e il suo riallineamento economico. È evidente che la scarsa caratura degli attuali politici Americani e Europei non vale il pensiero chiaro e lungimirante di chi, prima di loro ha governato rendendo possibili più di 70 ANNI DI PACE .

di Paolo Bandini Callegari