“La riforma del sistema previdenziale è legge”

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Il PDCS con senso di responsabilità, coerenza e spirito di servizio ha sostenuto la revisione del sistema previdenziale, revisione inevitabile e non più procrastinabile. I dati parlano chiaro: nel 2021, a fronte di entrate contributive pari a 130 milioni di euro, sono state erogate pensioni per 205 milioni, con un saldo negativo di 75 milioni di euro. Il disavanzo fra entrate ed uscite dal 2017 al 2021, negli ultimi 5 anni, è progressivamente aumentato, passando da un saldo negativo di 46, 5 milioni di euro a 75 milioni di euro, ed il contributo dello Stato al fondo pensioni è progressivamente aumentato da 44 milioni nel 2017 a 57 milioni nel 2021. Numeri che da soli, anche senza ricomprendere altre previsioni, evidenziano quanto fosse necessario apportare interventi correttivi al sistema. Infatti le riforme delle pensioni si sono rese imprescindibili, anche in Paesi, per contrastare due tendenze demografiche: l’aumento dell’aspettativa di vita ed il crollo del tasso di natalità. La sostenibilità finanziaria del sistema dipende, sostanzialmente, dall’equilibrio tra lavoratori attivi e pensionati, e il meccanismo finanziario a ripartizione non riesce più a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, cioè i contributi dei lavoratori in attività non sono più sufficienti a finanziare con le loro contribuzioni le pensioni correnti. Una riforma che si connota per l’attenta gradualità degli interventi, volta ad assicurare una maggiore sostenibilità del sistema nel suo complesso e a garantire l’equità delle prestazioni, intra ed intergenerazionale, che non sconvolge gli istituti esistenti ed il modello solidaristico su cui si fonda la previdenza sociale sammarinese. Gli interventi di revisione della riforma, nell’interesse della tenuta del sistema e dei nostri giovani, dei lavoratori e dei pensionati, rafforzano il patto intergenerazionale che è alla base della previdenza sociale. La responsabilità che deve contrassegnare l’attività politica non consente di sottrarsi all’adozione di scelte difficoltose, in quanto la necessità di intervenire sui sistemi di previdenza nella direzione dell’adeguatezza, della modernizzazione, dell’allungamento della vita lavorativa, dello sviluppo delle forme di previdenza complementare e della maggiore solidarietà intergenerazionale, è certa e manifesta, nonché rimarcata anche dagli Organismi internazionali. Ovviamente è necessario potenziare il secondo pilastro, far rendere i fondi pensione per la sostenibilità presente e futura del sistema e mantenere nel tempo il potere di acquisto. In adesione al programma di Governo, prosegue la stagione delle riforme, già avviata con la riforma dell’ordinamento giudiziario e che a breve vedrà altri progetti di legge in aula consigliare. San Marino, 18 novembre 2022 L’Ufficio Stampa del PDCS