“Ogni lavoratore potrà scegliere la soluzione migliore, valutando la propria condizione e programmare al meglio il proprio futuro”

Proposta di riforma del sistema previdenziale:

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La proposta di riforma introduce maggiori opportunità

Ogni lavoratore potrà scegliere la soluzione migliore valutando la propria condizione e programmare al meglio il proprio futuro

Una riforma importante, una riforma necessaria, una riforma urgente. Tra

le ipotesi di intervento contenute nella proposta di legge di riforma

del sistema previdenziale presentata dal Governo alle forze sociali,

rivestono grande rilievo le disposizioni che introducono nuove

opportunità per il lavoratore di scegliere quando e come uscire dal

mondo del lavoro.

Al netto delle diverse modalità di tutela garantite dal nostro sistema

di sicurezza sociale attraverso l’istituto delle pensioni di invalidità,

superstiti e pensioni sociali, che rispondono alle istanze di coloro che

hanno problemi importanti di salute e un livello di fragilità meritevole

delle più opportune tutele, il progetto di legge al vaglio delle parti

vuole introdurre nuove opportunità che permettano al singolo lavoratore

di decidere in piena autonomia quale scelta fare e poter programmare,

secondo le proprie condizioni personali, le modalità e le tempistiche di

uscita dal mondo del lavoro.

Ognuno potrà valutare se continuare a lavorare, se utilizzare un

part-time pensionistico, se andare in pensione e magari trovare una

nuova occupazione.

Attraverso l’applicazione di incentivi e di regole chiare e definite, si

potrà affrontare questa importante decisione con molte più opzioni e

rispondere così con più efficacia alle differenti esigenze che ognuno di

noi potrà trovarsi a valutare in questo momento di profondo cambiamento

di vita.

Si continueranno a tutelare e garantire le carriere contributive lunghe,

ma si modificherà il requisito anagrafico per la pensione di anzianità,

prevedendo un passaggio graduale dagli attuali 60 anni a quello dei 63

anni, mentre rimarrà invariato il requisito anagrafico dei 66 anni per

la pensione di vecchiaia, che entrerà in vigore a partire dal gennaio

2021, così come già previsto dalla precedente riforma del 2011.

Non si fa altro che prendere atto dei cambiamenti nelle dinamiche che

caratterizzano oggi il mondo del lavoro, della formazione e delle

aspettative di vita che oggi, lo ricordiamo, vedono una media per gli

uomini che si sta avvicinando agli 83 anni e una media per le donne

vicina agli 87 anni.

Una recente indagine sulla popolazione over 65 condotta dall’ISS in

collaborazione con l’Authority Sanitaria, la Protezione Civile e la

Segreteria di Stato alla Sanità, ha fatto emergere come su una

popolazione di circa 6.700 unità, il 32% circa presentino un grado di

fragilità basso. Un patrimonio di risorse e di grande competenza e

professionalità al quale si deve dare l’opportunità di continuare a

contribuire alla crescita e allo sviluppo del paese attraverso la

semplice, ma fondamentale, possibilità di scegliere.

“Mi auguro che ci si possa confrontare in maniera costruttiva su queste

proposte, così come su altre “– afferma il Segretario Santi – “Il

dialogo e la concertazione rappresentano un valore aggiunto di

inestimabile valore quando si affrontano temi di grande rilevanza

sociale ed economica come quello previdenziale, ma anche la capacità di

procedere sulle scelte strategiche necessarie per garantire prospettiva

e futuro al paese.”

UFFICIO STAMPA DEL CONGRESSO DI STATO

​REPUBBLICA DI SAN MARINO

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