Riceviamo e pubblichiamo da Dire:
Riforme, caro-bollette, frizioni in maggioranza e nuova direzione dell’Iss sono i temi al centro del comma Comunicazioni, con cui si è aperta la sessione del Consiglio Grande e generale di Gennaio. Tra i primi interventi, quello del Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, che informa l’Aula sull’iter di modifica della riforma dell’Igr e annuncia la presentazione delle linee di indirizzo in Commissione consiliare Finanze entro febbraio, per arrivare, alla possibile approvazione del provvedimento entro giugno-luglio. “E’ una riforma già con un ottimo impianto, non si tratta di stravolgerla, ma migliorarla- spiega il Segretario per le Finanze- I tanti accordi sulle doppie imposizioni sottoscritti danno una possibilità di modifica, senza pesare troppo sui contribuenti”.
Sollecitato dagli interventi sugli aumenti delle bollette, interviene anche il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini che assicura su interventi di “calmieramento” mirati in particolare su famiglie e aziende: “Sulla parte energetica abbiamo stimato un aumento di circa 100 euro l’anno. Il gas sarà più oneroso, 250 euro di aumento all’anno- chiarisce- In un paese in cui c’è un alto tasso di benessere, anche se parametrato alle difficoltà economiche e finanziarie per tutti, quel sacrificio- unitamente a interventi mirati che dovremo adottare- sono sicuro sarà assolutamente affrontabile”.Nel corso del dibattito, Repubblica futura presenta un Ordine del giorno sull’incarico del nuovo Dg dell’Iss Bevere, per richiedere un riferimento in Commissione consiliare Sanità.
Il dibattito viene interrotto a fine seduta e riprenderà nel pomeriggio.
Di seguito un estratto degli interventi della mattina.
Comma n. 1 Comunicazioni
Michele Muratori, Libera
Nell’ultima Finanziaria si è stabilito un crono-programma delle riforme e delle cose da fare entro l’anno, ma ho perplessità sulla forza che questo governo possa avere nel portarle avanti, ma anche sulla volontà di volerle fare. Abbiamo visto nella produzione degli ultimi decreti covid dove non c’è stato accordo su nulla. Figuriamoci se c’è una linea comune per offrire al Paese una soluzione- che è necessaria e doverosa- per uscire dal pantano. C’era poi l’impegno di portare entro ottobre una riforma sulla rinuncia della cittadinanza d’origine che non è stata portata. E le promesse del Sds Ciavatta che sulla sanità: si era detto, qualche sessione fa, ‘mai più la politica dentro l’Iss’. Abbiamo letto tutti quanti l’articolo di oggi di Enrico Lazzari, ma anche di due politici come Augusto ed Erik Casali che sono intervenuti sul tema, sviscerando punti importanti: mi riferisco alle paventate denunce finite anche in tribunale per quanto riguarda l’erogazione di vaccini. Questo Comitato esecutivo sia finito nel peggior modo possibile, con denunce ed esposti in tribunale. Chiudiamo la parentesi Bruschi e penso che responsabilità politiche debbano esserci. Se è vero che – ci sono voci nel paese e noi presenteremo un interpellanza a riguardo- nulla da dire sul nuovo Dg, ma i 4 consulenti che dovevamo avere inizialmente, adesso sono aumentati, penso sia opportuno fare chiarezza con la cittadinanza. Non possiamo permetterci di assumere 6-8 consulenti, oltre alla figura di Bevere. Ciavatta aveva fatta una promessa: ‘Se non riesco ad imporre la mia linea dentro il Comitato esecutivo io mi faccio da parte’. Se nella prima parte della legislatura poteva godere di un direttore generale di sua espressione, in questo momento Bevere è stato proposto da Ciavatta o da altri? E da chi? In caso, aveva detto che si sarebbe fatto da parte e bisogna essere consequenziali. Se poi si danno dimissioni irrevocabili ma si resta ancora al proprio posto, si fa solo teatrino. Tutta la cittadinanza deve essere messa al corrente. Perché qui sembra che si navighi a vista e si va avanti per inerzia e per paura di affrontare una nuova tornata elettorale.
Eva Guidi, Libera
Lo scorso 26 settembre si è celebrato il referendum sull’interruzione di gravidanza e non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali sull’iter del pdl che dovrà diventare legge effettiva quanto prima. I cittadini si sono espressi chiaramente, il 77% ha votato favorevolmente al quesito referendario e all’interno dei partiti di maggioranza, sappiamo ci fossero posizioni discordanti, ma non è più il momento di posizioni discordanti. Esortiamo a procedere per rispondere alla volontà dei cittadini e chiediamo a che punto è l’iter di legge. In questo caso, è stato coinvolto il comitato promotore del referendum nella formulazione del Pdl?Lo riteniamo un passaggio che avrebbe potuto dare elementi qualificanti. Mi aspetto il quesito sia accolto da parte del governo e ci terrei ad avere un riferimento sull’ iter del progetto di legge.
Marco Gatti, Sds per le Finanze
E’ il primo Consiglio Grande e Generale del 2022 e auguro buon lavoro a tutti i consiglieri per portare avanti le riforme che sono necessarie per gli impegni presi sul debito che vanno rispettati. Alcune riforme hanno iniziato un percorso lo scorso anno, come la riforma pensionistica, siamo ancora nelle fasi preliminari, ma ci sono stati diversi incontri anche con i partiti politici. Oggi voglio indicare quello che ritengo possa essere un percorso per cercare condivisione intorno alla rivisitazione della riforma dell’Imposta generale sui redditi, promulgata nel 2013, con effetti dal 2014. Alla luce di sette anni di vigenza, credo vi possano essere tutti gli elementi per poter assicurare un maggior introito sull’erario pubblico, anche senza introdurre interventi non troppo invasivi, legati per esempio al semplice recupero della base imponibile, che oggi non facciamo, anche alla luce degli accordi sulle doppie imposizioni nel frattempo sottoscritte in maniera massiva. Vi sono tante situazioni che possono essere riviste senza gravare eccessivamente sui contribuenti sammarinesi, ma andando a recuperare base imponibile. E’ da analizzare inoltre quale sia effettivamente l’imponibile fiscale su cui andiamo a calcolare le imposte, si vede infatti un abbattimento della base imponibile in maniera sostanziale che, dal mio punto di vista, deve essere presa in esame e possibilmente migliorata.
Per cercare di condividere il più possibile con le forze politiche, sociali ed economiche un intervento così importante, come Segreteria avevo piacere di illustrare al Consiglio Grande e Generale i tempi e gli impegni sulla base dei quali possiamo tentare di affrontare insieme e condividere un percorso che porti alla più larga condivisione di una modifica importante della riforma del 2013.
Nello scorso anno la Segreteria si era dato mandato per avere una esplorazione sugli interventi che si possono ipotizzare, e per valutarne gli impatti rispetto a eventuali mancate entrate, e sulla base di questa, stiamo definendo le possibili linee di indirizzo per poi lavorare all’intervento normativo che, come Segreteria, intendevo presentare entro febbraio in Commissione Finanze. Da lì avviare un confronto con le parti sociali ed economiche su queste linee e cercare di reperire dal mondo sindacale e delle imprese le loro valutazioni e osservazioni, per poi fare la valutazione politica per come trasformare quelle linee di indirizzo e arrivare, entro aprile, a una prima stesura delle normativa. Si può pensare poi che, dopo anche un approfondimento più tecnico, entro giugno- luglio sia possibile la conclusione dell’iter di legislazione di una modifica così importante che può migliorare gli introiti delle casse dello Stato e che inizierà ad avere effetti nel 2023. E’ una riforma già con un ottimo impianto, non si tratta di stravolgerla, ma migliorarla. I tanti accordi sulle doppie imposizioni sottoscritti danno una possibilità di modifica, senza pesare troppo sui contribuenti. E’ un programma importante che la Segreteria intende portare avanti rispetto quella che è l’ordinarietà, cercheremo poi la condivisione su altre riforme importanti, come quella della Contabilità dello Stato, da promulgare entro fine anno, e quella su Iva.
Alessandro Mancini, Npr
Condivido l’impostazione che il Segretario Gatti intende dare nei prossimi mesi sulle riforme, e soprattutto i metodi. Il dibattito sulla legge bilancio ci ha dato la possibilità di confrontarci sulle riforme necessarie e non più rinviabili. La Riforma Igr è centrale e deve essere incastrata con altri provvedimenti, primo fra tutti la riforma previdenziale. Il dibattito è avviato e oggetto di confronto tra le forze politiche e sindacali, ma deve trovare spazi di confronto anche nelle sedi istituzionali. Poter definire quelle che sono le linee di indirizzo e i temi da approfondire, oltre che nei tavoli preposti con categorie e sindacati, anche in Commissione finanze, credo sia uno spazio di lavoro snello, non si porta via tempo ai lavori del Consiglio, ci si avvicina in modo proficuo al prodotto finale. Bene ha fatto il Sds Finanze a chiarire che la riforma Igr entra in vigore il primo gennaio dell’anno successivo: abbiamo un anno per approfondire ed elaborare le novità, per portare a casa un prodotto compatibile con la situazione finanziaria e sociale del Paese.
Maria Aida Selva, Pdcs
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria. Ricordare è un vaccino contro il cinismo e l’indifferenza. Rammento la situazione di donne e bambini in Afghanistan, una tragedia immane che continua ad accadere. Molte giovani afgane non possono continuare gli studi, circolano notizie su presunti omicidi di giovani sportive e di minacce di morte verso giudici donne. I Paesi Ue sostengono che non riconosceranno l’esecutivo talebano senza chiarimenti sugli aspetti relativi ai diritti umani e delle donne. Senza aiuti la situazione della popolazione afgana è disastrosa. Per questo è giusto riportare alla memoria, per non distogliere lo sguardo. Abbiamo il dovere di non dimenticare.
Alessandro Bevitori, Libera
Sul caro bollette, il governo chiarisca cosa intende fare. Ogni paese sta prendendo delle contromisure. A San Marino su questo argomento non se ne parla, il governo resta in totale silenzio. La Francia ha dichiarato che i rincari non potranno andare oltre al 4% e che il governo si farà carico del resto. L’Italia sta trattando direttamente con le società fornitrici per trovare soluzioni. Dalla maggioranza ci sono stati gli interventi dei consiglieri Zanotti e Giovagnoli, se ci sono idee in questo senso è bene vengano portate in Aula. L’Autorità ha annunciato rincari oltre il 40%, se il governo sta lavorando ad interventi è bene che vengano comunicati.
Questo 2022 si è aperto con la questione dei rapporti Usa e Federazione Russa. Le parti si sono incontrate già in Svizzera e non ci sono stati esiti positivi. In particolare, il principale punto di divergenza è la possibilità di adesione dell’Ucraina alla Nato. Ci sono già state da parte di alcui paesi diverse prese di posizioni, sia pro, sia contro. La Repubblica di San Marino deve prendere una posizione in maniera qualificata e in coerenza con la sua storia. Non può rimanere alla finestra. Con autorevolezza non può schierarsi, se non dalla parte della pace. In questa delicata fase in cui tutte le popolazioni sono esauste, dopo due anni di misure straordinarie legate al covid, dobbiamo impegnarci ancora di più per evitare una escalation che può portare alla guerra con centinaia di migliaia di morti. L’annessione alla Nato può portare anche a ulteriori ripercussioni, come l’aumento del costo gas da parte della Russia. Senza esprimere giudizi di parte, solo con lo scopo di evitare conflitti, San Marino deve esprimere una posizione chiara. L’auspicio è che si riprenda parte del dialogo e si sospendano politiche improntate all’espansione territoriale e sia ritirata al contempo la presenza militare nell’area.
Giovanni Maria Zonzini, Rete
San Marino si trova di fronte ad aumenti importanti sui costi dell’energia che vanno ad impattare sulle bollette pagate. Il nostro Paese dal 2011 non aggiornava le tariffe perché l’Azienda di Stato aveva utili derivanti dal trading energetico e poteva calmierare così il prezzo delle bollette. Quest’anno purtroppo il trading energetico non ha dato i risultati degli ultimi anni, va preso atto del fatto che a livello internazionale sono poi schizzati i prezzi delle materie prime. Quando si parla di Francia, si deve chiarire che è un Paese in parte autosufficiente e meno soggetto alle oscillazioni del mercato, grazie alla produzione interna delle centrali nucleari. Questo per noi non vale, la maggior parte della nostra energia arriva, come per Italia, da gas naturale, e per lo più dalla Russia. Aumentano le bollette per fattori di carattere internazionale che trascendono le capacità di intervento del nostro governo e del nostro Paese. Sul che fare invece ci si può interrogare e si possono mettere in campo alcuni interventi che mi risultano allo studio. Nel breve termine si può fare poco. Anche in altri Paesi, la differenza la mette lo Stato. E dove prende i soldi lo Stato? Dai cittadini e dalle imprese. Quindi è un vaso comunicante: quello che mette lo Stato non lo si pagherebbe in bolletta, ma nella dichiarazione dei redditi. Nel medio periodo si possono affrontare soluzioni, come l’acquisto di fonti di approvvigionamento, o almeno di quote, fuori dal nostro territorio, consentendo al paese, con l’acquisto di quote di centrali elettriche, di smarcarci dalle oscillazioni di mercato e garantirci una parziale sovranità energetica e di avere bollette più leggere. Ma non è qualcosa che si fa in un giorno, può richiedere anni e investimenti importanti su cui potrebbe convergere parte del debito pubblico. e sarebbe non debito fine a se stesso, per spese correnti, ma un investimento a lungo termine, con effetti pratici come l’abbassamento di bollette e l’autonomia energetica, ma anche vantaggi economici per Aass, e far vedere San Marino come luogo in cui l’energia costa meno .
Nicola Renzi, Rf
Durante le feste natalizie siamo arrivati a un passo da una crisi di governo dalla portata consistente. Non credo si possa arrivare a ciò solo per la decisione di distanziare il tavolo in un ristorante di un metro mezzo, piuttosto che 2 metri. abbiamo capito tutti che i motivi di fibrillazione hanno invece una portata più ampia. Presenteremo nel comma apposito la richiesta di fare chiarezza. Ad oggi abbiamo un Segretario che si è ufficialmente dimesso con una lettera di dimissioni inviata ai Capitani Reggenti e i cittadini sammarinesi non sanno il perché. L’impressione è non solo quella di una maggioranza litigiosa e sfilacciata, di un governo che fatica a trovare la quadra, ma che sia sempre più ‘una cosa di pochi’ e ‘comprensibile a pochi’ la gestione della cosa pubblica.
In tutto questo spicca l’intervento del Sds Gatti che almeno ha definito quelli che sono i progetti cui sta lavorando la sua Segreteria, una nuova riforma- adeguamento dell’Igr- che almeno ci fa capire che qualcosa il governo la sta facendo. E’ sicuramente paradossale che dopo due anni di legislatura ci troviamo a un intervento di avvio legislatura, ma almeno il Sds Gatti ci ha dato il senso di un lavoro da fare. D’altra parte, due scadenze che il governo stesso si era dato con la maggioranza la del riforma lavoro e quella previdenziale- sono state clamorosamente fallite.
Questione tariffe: mentre i Paese europei stanno prendendo impegni consistenti per far fronte a un rincaro enorme, la nostra preoccupazione va alle famiglie, e ancor più alle aziende e ai piccolissimi imprenditori, che si trovano le gambe tagliate proprio quando aspirano alla ripresa dopo il covid. Per gli operatori economici si potrebbe provare ad immaginare un periodo in cui lo Stato venga in aiuto. Quindi sugli interventi a favore delle famiglie: abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che si stavano facendo tanti studi, ma ancora non vediamo nulla e sono giacenti le proposte di Libera e bocciate invece le nostre proposte in sede anche di Finanziaria. Sulle truffe recenti: fino quando non ci doteremo di strumenti qualificati e altamente tecnologici per la protezione dei dati e di un minimo di servizio ‘segreto’ che consenta di dialogare con altri paesi, la nostra sicurezza nazionale sarà sempre più a rischio. Sugli operatori turistici e ristoratori: spero tutti ricordino il mio intervento di due mesi fa in cui ritenevo inadeguati gli aiuti al settore del governo. Spero su questo il governo voglia ragionare, parliamo di attivitè ridotte sul lastrico che, se non aiutate, chiuderanno.
Iro Belluzzi, Npr
Sulle proposte di Zonzini, l’Azienda dei servizi penso attualmente abbia una piccola partecipazione in Hera e in passato si parlava dell’aumento nella partecipazione nel Consorzio Romagna acque. Non credo che San Marino, vista la posizione di enclave, possa acquisire o partecipare ad aziende produttrici di energia al di fuori territorio italiano. Questo per il futuro e per le partite non giocate in passato e che qualcuno, in modo intelligente, avrebbe invece voluto giocare. Questo impone una riflessione sulla collocazione internazionale della Repubblica di San Marino. Non può essere autorizzato il trasferimento si energia, per es. tra Francia-San Marino, senza accordo con l’Italia. Qui un ruolo chiave può esserci nell’accordo con Ue.
Ringrazio il Sds Gatti per il riferimento sulle riforme, mi auguro la riforma Igr non vada nella direzione di drenare liquidità sempre dalla parte dei cittadini e che non danneggi l’immagine di un paese in cui poter investire. Altra riforma da affrontare è la riforma Iva, elemento essenziale per arrivare al percorso di confronto e al raggiungimento dell’obiettivo dell’associazione europea.
William Casali, Pdcs
Nell’avvio del nuovo anno penso sia più giusto sottolineare le cose da fare. Dagli interventi che ho sentito finora sono stati fatti elenchi di criticità, che è giusto ricordarcele, ma anche capire come affrontarle. Abbiamo bisogno di uno sforzo per l’innovazione che sia indirizzato da interventi sul territorio, diversamente pensiamo che il mercato sia sempre fuori da qua, allora è meglio uscire. Spero si possa parlare più nel concreto di agenda digitale e identità digitale, elemento centrale dell’agenda digitale.
Matteo Ciacci, Libera
Interessanti gli spunti dei colleghi sull’aumento delle bollette, elemento che non può non essere considerato nel contingente, ma anche in termini di prospettiva. Perché infatti non aprire al ragionamento di un investimento per produrre energia in maniera green, con impianti da fuori? Ovviamente attraverso accordi di diplomazia, per riuscire a garantire una sostenibilità da un punto di vista energetico e facendolo con la modalità di energia pulita.
Sull’Iss: dove sta la verità sulle dimissioni bruschi? Oggi c’è un articolo sull’Informazione. Io so le cose come membro della Commissione 4^, ma non i cittadini. Se vogliamo che si riparta, non solo dalla gestione dell’emergenza, le cose devono venire fuori in trasparenza. Si devono sciogliere tutti i nodi per guardare in prospettiva e innescare un processo virtuoso per il nuovo comitato esecutivo e per la gestione della sanità, ad oggi troppo orientata al contentino politico.
Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato con i rapporti Aass
E’ importante reimpostare la politica energetica del Paese. Da settembre scorso, come un fulmine a ciel sereno, l’approvvigionamento delle risorse essenziali delle materie e fonti è schizofrenicamente impazzito. In alcuni momenti l’aumento dei prezzi è stato pari al 350-400%. Non sono elementi che dò io o Aass, ma riscontrabili nelle logiche del mercato globale. Alcuni paesi europei hanno avuto la possibilità di intervenire con un calmieramento importante. La vicina Italia impiegherà 8 miliardi di euro del Pnrr per il calmieramento delle tariffe. Cosa che difficilmente potremmo fare noi, sebbene abbiamo intenzione, e ci stiamo lavorando, di calmierare con interventi mirati che devono guardare alle famiglie e alla competitività delle aziende. A settembre scorso abbiamo iniziato la valutazione di nuove strategie da mettere in campo. Intanto due le direttrici: avviamo una nuova strategia di approvvigionamento contrattualistico delle risorse fondamentali, abbiamo riguardato i rapporti contrattuali con i principali fornitori. Abbiamo avviato logiche di riposizionamento della nostra contrattualistica. Seconda direttiva è una strategia più di prospettiva, evidenziata dai consiglieri Giovagnoli e Zonzini, abbiamo iniziato a pensare ed è in corso un ragionamento forte sulle strategie di implementazione delle infrastrutture per il futuro, per rendere il paese maggiormente autonomo. Abbineremo all’approvvigionamento tradizionale una parte con fonti alternative e con progetti mirati che dovremo fare con una capacità finanziaria mirata del paese, perchè no, con l’uso delle risorse acquisite recentemente. Tra questi progetti quelli da fonti rinnovabili, come l’implementazione della capacità con fonti solari, ma dovremmo lavorare anche sull’approvvigionamento idrico e sarà un lavoro in progressione, non dall’oggi al domani per approvvigionarsi dall’interno. Gli effetti e i benefici potranno ricadere sui nostri cittadini e sulle imprese. E’ un lavoro fondamentale.
Gli aumenti delle bollette: sarà qualcosa di assolutamente sostenibile. Sulla parte energetica abbiamo stimato un aumento di circa 100 euro l’anno. Il gas sarà più oneroso, 250 euro di aumento all’anno. In un paese in cui c’è un alto tasso di benessere, anche se parametrato alle difficoltà economiche e finanziarie per tutti, quel sacrificio e sforzo- unitamente a interventi mirati che dovremo adottare, sono sicuro sarà assolutamente affrontabile.
Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Un aumento di 350 euro in media a unità abitativa non è una cifra spaventosa, ma per alcune famiglie può essere comunque un problema. Anche se innegabilmente dettato da ragioni internazionali, questo aumento è qualcosa che andrà ad appesantire il bilancio delle famiglie. Ringrazio il Segretario per l’approfondimento e sull’approccio nuovo sulle fonti di approvvigionamento. Ho apprezzato l’intervento del Sds Gatti che ha delineato una linea temporale sulla riforma Igr che è essenziale sia parallela alla riforma pensionistica. Sulla questione sollevata dal consigliere Guidi: quest’Aula doveva essere messa nelle condizioni quanto prima di esaminare il pdl sull’interruzione di gravidanza. Non si può disattendere la volontà cittadini, così unanime, è una cosa da fare nell’immediato futuro, altrimenti sia ha una vera e propria mancanza di rispetto. Abbiamo già ritardato 20 anni.
Non abbiamo vissuto mesi facili, politicamente parlando, qualcuno ha parlato prima di un odg sulle dimissioni del Segretario Ciavatta. Io posso parlare per il mio movimento che ha intenzione di proseguire il rapporto in Aula quando si è tutti allineati per il bene del paese e per portare provvedimenti che servono alla Repubblica di San Marino. Se lo spirito è questo, per Rete non c’è problema con nessuno qui dentro. L’auspicio è quindi quello di essere uniti negli intenti, per il bene comune, e di lasciarci da parte anche a possibili diverbi che possono avere influenzato gli ultimi mesi.
Gaetano Troina, Dml
Serve un cambio di mentalità e un guizzo di intraprendenza e spirito di sacrificio. Per questo sottolineo il risultato dell’accordo tra Repubblica di San Marino e Alipay, sottoscritto attraverso la Segreteria all’Industria. Alipay è la divisione finaziaria di Alibaba. Parliamo di oltre 100 mln di transazione al giorno. Obiettivo è allineare le opportunità commerciali delle nostra attività e il sistema bancario alle tecnologie più evolute. E’ possibile connettere i nostri negozi a clienti di tutto il mondo. E’ un punto di partenza da cui potranno scaturire altre forme di promozione.
Vladimiro Selva, Libera
Sulla riforma fiscale, capacità politica è quella di capire le opportunità, di individuare un obiettivo comune e portarlo a termine. La riforma previdenziale è stata posticipata di 6 mesi in finanziaria. Quando sarà il momento, non credo si alzeranno le pensioni ed l’età pensionabile e che non mancheranno punti critici, stessa cosa si potrebbe dire sui temi fiscali. Il Sds Gatti ha parlato di modifiche all’Igr, ricordiamo che c’è anche l’Iva, se gli europeisti sono convinti sia un bene l’Europa, sappiamo che la monofase non è un sistema compatibile. Poi gli ammortizzatori sociali …tanti sono i temi in ballo, se c’è una visione uniforme e coerente si possono affrontare, altrimenti è bene dare atto al Paese e prenderne le conseguenze. Inutile stare al governo, se su temi fondamentali per il rilancio dell’economia e del benessere del paese non si affrontano.
Mirco Dolcini, Dml
Sintetizzo la posizione Dml sui vari temi affrontati oggi. Si è parlato di riforme: nel 2021 molte non si sono realizzate, ora sono state messe in agenda nel 2022 e ora devono vedere la luce. Si è parlato di legge di cittadinanza, argomento che come partito ci interessa, aspettiamo la bozza. Si è accennato alla riforma previdenziale, attendiamo il confronto su un tavolo tecnico, così come la bozza su Igr annunciata dal Segretario Finanze. Si è parlato del caro bollette, il Sds Lonfernini è stato esaustivo sui provvedimenti. Si è parlato delle fibrillazioni politiche: a noi di Dml le varie fibrillazioni poco interessano, noi siamo sempre per porre in evidenza ciò che viene fatto bene, se no, porgiamo critiche costruttive. Le strategie sulle fibrillazioni le lasciamo ad altri come chi fa incontri di maggioranza senza convocare il mio movimento.
Maria Catia Savoretti, Rf
Due anni sono trascorsi dall’inizio della legislatura, con tante promesse fatte, ma le riforme non si sono viste. Riforme che avrebbero portato tanti benefici. D’altra parte il governo si è però occupato di giustizia, su cui ha fatto di tutto e di più, con la forza dei numeri, con una urgenza superiore ad altri problemi del paese. Ci ha fatto piacere ascoltare dal Sds Gatti che si sta lavorando a qualche progetto, era ora. Su altre riforme invece non sappiamo nulla, ma sappiamo bene che il paese non può reggere alla riforma globale. A noi non resta che aspettare, ma non lo faremo in silenzio. Questo governo è stato capace di attribuire incarichi, consulenze, ed erogare soldi che non abbiamo. Quali e quanti sono i benefici che la nostra Repubblica con questi incarichi trae? Abbiamo dato incarichi per costruire il nuovo ospedale. Ma prima dovremmo sapere quale sanità del futuro vogliamo. Sull’ incarico a Bevere darò lettura al nostro Odg. Noi abbiamo informazioni solo attraverso la stampa, ma sono approssimative. Vorremmo invece risposte certe. Dò lettura all’odg:
Il Consiglio grande e generale,
preso atto delle dimissioni del dott.Bruschi, della consulenza affidata dal congresso di Stato al dott. Francesco Beverem in attesa del suo incarico di Direttore generale a partire dal 1 gennaio 2022, e con vari professionisti; considerato il perdurare dell’emergenza sanitaria e organizzativa che impegna l’Iss, rendendo difficile il mantenimento di qualità e quantità dei servizi erogati;
Impegna il Governo a riferire in Commissione consiliare Sanità i contenuti della relazione del dott. Bevere sullo stato attuale dell’Iss, in ambito sanitario, territoriale e amministrativo, circa gli obiettivi assegnati al direttore Bevere, e le tempistiche per il raggiungimento dei risultati, quanti e quali collaboratori esterni affiancheranno il nuovo Dg, se è intenzione del Congresso di rinnovare o meno l’attuale composizione del Comitato esecutivo, circa i costi relativi e la composizione del nuovo staff direzione generale.
Marica Andruccioli, Dml
Quando abbiamo presentato un progetto sullo sviluppo e parlato in quest’Aula della necessità di una progettualità e quando abbiamo parlato dell’importanza che la liquidità non fosse utilizzata per la spesa corrente, ma a sostengo di riforme e investimenti strategici, molti hanno fatto orecchie da mercanti. Al concetto di sviluppo si collegano le riforme: non se n’è parlato solo in quest’ultima legislatura con un Odg, ma se ne parla da 15 anni in Aula e siamo ancora allo stato di partenza. Importante è che siano interventi coordinati tra loro e che non si intervenga in ottica di mera riduzione della spesa ma di razionalizzazione delle risorse. Si prosegue con lungimiranza e coraggio, mancato in passato. Alcuni percorsi di riforme, come diceva il Segretario Gatti, sono stati avviati, ci auguriamo si prosegua. Le sfide sono tante e occorre affrontarle: ne cito tre, su cui basare un nuovo modello di sviluppo economico. La prima è la semplificazione normativa, poi la digitalizzazione. Altra linea guida è l’apertura della nostra economia che si traduce in un rapporto con l’Italia e in accordi con l’Ue e altri paesi. Mi congratulo con le Segreterie competenti con quanto fatto e sprono sempre di più per affrontare le tre sfide.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Intervengo sull’impellenza che grava sulla vita dei cittadini e che determina precarietà, in campo di sanità, in primis. Questa mattina non funziona neanche il fascicolo sanitario e ciò dà un segnale di condizione di vera precarietà, tutto il settore di medicina di base non riesce a rispondere alle esigenze di comunità. È importante che arrivino soluzioni immediate e tempestive. Veniamo a sapere dai blog e dalle comunicazioni che arrivano in modo frammentario sulla stampa, che c’erano proposte specifiche di miglioramento di questo settore con una serie di interventi che non sono stati neanche discussi. E le soluzioni non arrivano. Noi siamo perché il settore delle Cure primarie e della prevenzione venga potenziato immediatamente.
Seconda tematica è l’aumento delle bollette, su cui alcune proposte sono già state manifestate da consiglieri in maggioranza. Prevedere l’aggravio di costi intorno a 300 euro per le bollette è veramente cosa molto pesante. Se è vero che già il 60-70% della popolazione può permettersi questi incrementi, c’è un 20-30 % che non potrà farlo. Nel breve periodo dovremo pensare come l’aggravio non intervenga direttamente sui bilanci di quella parte delle famiglie. E per farlo sarà necessario finalmente mettere in campo l’Isee per valutare le capacità effettive reddituali.
Gerardo Giovagnoli, Npr
Grazie ai colleghi sia di maggioranza che di opposizione che hanno inteso di aderire alla proposta rispetto alla necessità di avere una strategia energetica. Il fatto di avere una spesa per la bolletta nazionale che quest’anno, secondo i calcoli, dovrebbe giungere a 58 mln di euro, con un aumento di 30 mln di euro in più, allora l’indipendenza di approvvigionamento diventa tema al centro dell’attenzione. Ringrazio il Segretario Lonfernini che ha preso posizione. Credo sia ora di una iniziativa concreta per dare mandato al governo per vedere cosa fare, per procedere a uno studio di fattibilità anche per accedere a finanziamenti internazionali.
C’è anche il tema, assolutamente attuale, della sostenibilità e della conversione a sistemi che inquinano meno. L’idea è di investire, perché il debito può essere anche fatto per avere riscontri economici in futuro e questo è il caso: considerando questa spesa di 30 mln di euro in un anno per un impianto tarato sul nostro consumo elettrico, potrebbe essere ripagato in pochi anni per avere una possibilità concreta di decidere le proprie tariffe come si vuole. Certo ora siamo in un periodo di emergenza e ci dovranno essere valutazioni del governo per calmierare i costi per i più deboli, inoltre il costo energetico è un elemento di competitività per un paese. Ragioniamo su una spesa consistente nell’ordine di decine di milioni di euro, fino ad arrivare a centinaia, serve entrare in questa logica e farlo in modo coordinato con l’Italia o con imprese private che possano inserirsi, per dare ragione ad un aspetto di sovranità. Sulle Tlc, siamo un piccolo Stato con il monopolio do una società straniera: focalizzando l’attenzione sugli introiti dello Stato- predisporrò una interrogazione a riguardo- mi piacerebbe sapere quanto dall’intero comparto lo Stato riesce ad ottenere. Anche su questo credo dovremmo fare un approfondimento utile.
Andrea Zafferani, Rf
Sul progetto Tlc della passata legislatura, la maggioranza e governo attuali qui hanno gettato via il bambino con l’acqua sporca. Sull’idea di una rete dello Stato, buttare via -com’è stato fatto- tutto il progetto che avrebbe portato a una infrastruttura pubblica da affittare a privati con 2,5-3 mln di euro di entrate all’anno, è stato messo in discussione rapporto con un fornitore, ma è stato buttato via tutto il progetto. Infrastruttura avrebbe permesso l’ingresso operatori che oggi non ci sono che avrebbero pagato affitto. E sul mobile avremmo fatto entrare ancora più operatori- e quindi più entrate- perché c’è interesse della visita di turisti internazionali. Se volete riconsiderare questa decisione noi saremo dialoganti e concordi perché è un elemento strategico. Sulle tariffe: in Commissione finanze ne abbiamo discusso in comma comunicazioni. Ritengo inevitabile un aumento, ma è necessario porre in essere uno stanziamento, anche rilevante, per ridurre il peso dell’aumento sulle fasce più deboli della popolazione, con redditi più bassi.
Il porta a porta è stato mandato in soffitta, “w i cassonetti stradali”. Poi il governo si accorge che ci sono problemi ampiamente prevedibili. E cosa fa? Dà due consulenze, spende 30 mila euro per l’ennesimo piano per i rifiuti. Sono perplesso su questo modus operandi. Il meccanismo virtuoso lo avevamo, si poteva mantenere il porta-a-porta sull’umido almeno. E’ arrivato il governo, l’ha distrutto. Anche qui c’è confusione decisionale, abbiamo accordi vigenti con la Regione vicina, con impegni cui non siamo assolutamente vicini a rispettare.
Emanuele Santi, Rete
Il riferimento fatto dal Sds Gatti sull’inizio dell’iter di riforma Igr è un altro tassello che conferma come il governo e la maggioranza vogliono portare avanti le agognate riforme e mi auguro i tavoli di lavoro partano al più presto. Una riflessione va fatta su alcuni temi.
A fronte di un miliardo e 200 milioni di euro che lo Stato ha perso con Delta, se ci sono possibilità di azioni di recupero, credo governo e maggioranza e il paese tutto abbiano tutto l’interesse di attivarsi, affinché qualcosa venga recuperato. Alla luce di quanto venuto fuori, non si può non aprire dibattito in Consiglio rispetto a una tematica che può aprire scenari importanti. E’ stata pagata una sanzione da 60 mln di euro all’Agenzia delle entrate che non era dovuta, se andiamo a recuperare qualcosa facciamo un bell’esercizio per questo paese.
Memorandum d’Intesa con Banca d’Italia: credo si debba anche qui arrivare, nel giro di brevissimo, a una strategia su come San Marino voglia andare verso il memorandum. Un paese terzo è chiaro non può venire a fare vigilanza in un altro Paese, ma è importante e urgente che Banca centrale e il Congresso di Stato riferiscano in merito sulla questione.
Sulle Poste: siamo intervenuti dando il piano industriale e dando una risposta, cosa che non avete fatto voi. Il Sds Gatti, nel suo riferimento sui titoli del debito, ha annunciato in maniera forte che presto andremo con una collocazione per 50 mln di euro per titoli di Stato interni: è una soluzione perché il mercato interno dia prestiti più bassi. E voi, nella vostra gestione, vi siete dimenticati che c’era anche un paese da poter difendere. Al di là delle riforme, le sfide davanti sono molto importanti e credo con il buon senso e la volontà di confronto si possa fare un buon lavoro.