Ravensbrück, la lettura espressiva al Centro Sociale di Fiorentino

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San Marino. Dal mese di dicembre ad oggi, il Centro Sociale di Fiorentino, aderendo alle iniziative della “Giornata della Memoria” ha condotto un Laboratorio di lettura scenica finalizzato a uno spettacolo che avrà luogo domani sera, venerdì 2 febbraio (alle ore 21.15 alla sala teatro del Centro Sociale). Attraverso il percorso per la realizzazione delle scene, dei costumi e delle prove teatrali, si è potuto cogliere la valenza culturale di una ricerca che si discosta dall’usuale: “Ravensbrück: vedremo l’erba verde” è, infatti, la rappresentazione di un campo di concentramento, unico nel suo genere, per sole donne. La regista Ute Zimmermann porterà in scena l’intreccio della propria storia personale: un’adolescente tedesca che alla fine degli anni settanta, scopre i crimini del suo paese e il muro del silenzio di una coscienza collettiva, pressoché oscurata. Scrive Ute: “Se la Germania dichiara oggi a voce alta la propria responsabilità per la Shoah, non è stato sempre così. Alla fine della guerra e per molti anni dopo, si preferì voltare pagina, senza risvegliare i fantasmi del passato, ignorando la tragedia e gli artefici di quanto era accaduto”. 
Il campo di Ravensbrück è stato l’orrore nazista declinato al femminile, aperto nel maggio del 1939 a nord di Berlino vi venivano rinchiuse donne definite asociali, senza fissa dimora, malate di mente, disabili, testimoni di Geova, oppositrici politiche, attiviste della resistenza, comuniste, zingare, lesbiche, prostitute, ladre, ebree. Donne considerate di razza inferiore che andavano corrette, punite ed estirpate dalla società, per evitare che contagiassero la “razza ariana”. In quella struttura, voluta da Himmler, furono internate circa 130mila prigioniere, provenienti da più di venti paesi europei, con la conseguente stima approssimativa di circa novantamila vittime. Sono rimaste invece indelebili, nel ricordo delle sopravvissute, le atrocità perpetrate: esperimenti medici, torture, sterilizzazioni, esecuzioni sommarie, oltre ai ritmi dei lavori forzati. Frutto di un Laboratorio, rivolto soprattutto ai giovani, la Lettura Scenica è un’occasione per riflettere su un tassello della Shoa, poco conosciuto e rimasto a lungo nel silenzio. In scena ci saranno: Laura Casetta, Katia Castiglioni, Francesco Deganello, Samantha Santagada. A Rosy Corbelli è affidata la presentazione “Rievocazione paragrafo 175”, mentre alle scenografie e a una parte dei costumi, hanno partecipato Marina Parma, Rita Ciocci e Tonino Maiani. All’evento ha collaborato il Comitato Cultura e Società “Al Margine”.

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