Governo: Di Battista: «Bene aperture Lega, mi piacerebbe Premier M5s»

Governo, Fontana: "Segnale Dibba, c'e' speranza su M5s-Lega" "Bis Conte? Se si chiarisce con Salvini"

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Post su Facebook: «Zingaretti pone condizioni, ma ha terrore di Renzi». Di Maio: «Obiettivo restano i 10 punti, legittimo post Di Battista»

ROMA – «Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle». Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista. «Ho visto inoltre – scrive – porte spalancate da parte del Pd. Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il Pd».

Nel frattempo, rendono noto fonti vicine alla Presidenza della Camera dei Deputati, “Roberto Fico ricopre l’incarico di Presidente della Camera dei Deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo“.

Di Maio: «Obiettivo restano i 10 punti, legittimo post Di Battista»

«Io e Alessandro ci sentiamo sempre ed è chiaro che il concetto espresso da Alessandro è un concetto legittimo e sano di una democrazia. Ieri al Quirinale ho detto chiaramente che il nostro obiettivo sono i 10 punti che ho elencato: taglio dei parlamentari, taglio delle tasse, autonomia, investimenti per il Sud. Ora c’è un tavolo di confronto col Pd, io mi auguro che si chiariscano le idee sul taglio dei parlamentari. Qui si parla di poltrone, passi avanti e passi indietro: gli unici che devono fare un passo indietro sono 345 politici che nella prossima legislatura non li vogliamo più. In questo momento il nostro obiettivo è approvare quei punti e su quei punti ci è stata data una disponibilità da parte del Pd, ma vedo che già litigano». Disponibilità «anche sul taglio delle concessioni» rilanciato con forza da Di Battista: «Io sto al tweet di ieri di Zingaretti, nei 10 punti ci sono anche le concessioni» autostradali. Lo ha detto il capo politico del M5s Luigi Di Maio, lasciando il ristorante dove ha pranzato nel centro di Roma.

L’eventuale voto sulla piattaforma Rousseau sull’accordo Pd-M5S sarebbe blindato con il nome di Giuseppe Conte premier. Senza, il rischio di una bocciatura sarebbe altissimo. E’ quanto sostengono alcuni parlamentari del M5S dopo le parole del premier uscente da Biarritz, da dove ha ribadito che la stagione con la Lega è chiusa. Il capo politico Luigi Di Maio, che ufficialmente mantiene il punto su un Conte-bis anche con un governo giallo-rosso, è l’unico che ha il potere di indire una simile votazione per gli iscritti e, finora, nessuno ha anticipato che il M5S farà la consultazione online, sebbene l’ipotesi sia stata già proposta da diversi esponenti, a partire da Giancarlo Cancelleri. Il dubbio, tra alcuni parlamentari Cinque Stelle, è che nel caso si votasse su Rousseau, l’assenza di Conte a Palazzo Chigi, porterebbe ad una bocciatura da parte degli iscritti. Fonte ANSA

Salvini e Di Maio tornano a sentirsi via whatsapp in giornata. L’offerta sul tavolo, anche se finora non dichiarata, è la premiership al capo pentastellato. Remano contro tanti fattori e lo stop di Conte tra le fila della Lega non viene reputato il più preoccupante: pesa di più la spinta verso il Pd di Grillo e dei gruppi M5s.

“Le parole di Conte ‘semplicemente’ sembrano avvalorare il sospetto che dietro il preaccordo con Renzi ci sia il premier. Basta mettere insieme un po’ di pezzi. L’asse fiorentino sembra avere fatto il suo corso, sulla pelle dei Cinque stelle”. E’ questo il ragionamento con cui vengono liquidate, ai piani alti della Lega, le parole di Conte da Biarritz, con allusione ai trascorsi del presidente del Consiglio come professore a Firenze (conosceva già Maria Elena Boschi, si ricorda).

La tesi ricorrente, nei ragionamenti leghisti, è che Conte stia facendo una partita personale, da candidato premier in pectore del M5s in caso di elezioni. La scommessa è che Di Maio, come altri ministri e dirigenti M5s, scelga di giocare un’altra partita. Salvini è rimasto a Roma per giocarsela fino in fondo: “Mai arrendersi, mai!”, scrive in serata sui social, allegando la foto di un tramonto. La risposta a Renzi che lo definiva “quasi ko”. (Fonte ANSA)

 

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