La lunga agonia di Asset

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San Marino. Non si può dire che sia stato un fulmine a ciel sereno. Caso mai, la pubblicazione della lettera dei Commissari di Vigilanza Asset, a cura di Giornale.sm, ne è la piena conferma. La lettera, firmata dai Commissari straordinari, Maurizio Dispinzeri e Giuseppe Pedrizzi che, dopo il provvedimento che ha rimesso in amministrazione straordinaria Asset Banca, hanno rimesso il mandato.  “Commissariamento senza motivazione”, il titolo scelto per sintetizzare un documento che parte dalla perdita di liquidità, subita dalla banca, precisando come il precipitare di questa situazione pregiudicherebbe il completamento delle verifiche finalizzate all’accertamento della reale situazione patrimoniale. Le verifiche, puntualizzano i Commissari, riguardano tra l’altro la qualità del portafoglio crediti, i profili relativi al rispetto della disciplina antiriciclaggio, la correttezza delle operazione di sottoscrizione del capitale sociale e la corretta appostazione a bilancio e valutazione delle partecipazioni. I Commissari indicano anche alla Vigilanza una serie di operazioni di smobilizzo di attivi a sostegno della liquidità. Che è scesa intorno ai 10 milioni di euro, contro i 35 iniziali. Un fatto molto preoccupante, se si aggiunge che in Asset ci sono anche 22 milioni dei fondi pensione. Come farà l’ISS a recuperarli? L’altro dato inquietante è che i fornitori del cantiere Asset di Gualdicciolo, non vengono pagati. Sono le maestranze e le ditte che hanno lavorato e fornito i materiali per questa enorme e lussuosissima agenzia sul confine, dotata di un grandissimo auditorium e un parcheggio sotterraneo di un centinaio di posti, mai aperti nonostante due anni e mezzo di lavori. Sono costi di realizzo molto alti. Poi c’è il problema dei posti di lavoro dei dipendenti, sottolineato più volte dai sindacati, che ne reclamano la tutela.

Nel frattempo, voci non confermate, ma che rimbalzano da un angolo all’altro della Repubblica, dicono che ci sia una nuova dimissione all’interno dell’appena nominato CDA di Carisp. Un altro fronte tempestoso che sembra non placarsi mai.

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