Fondi pensione in Asset Banca, la CSU esige le massime garanzie

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San Marino. La Centrale Sindacale Unitaria esige fin da subito assolute e concrete garanzie circa l’effettiva liquidità dei 31 milioni di euro dei Fondi pensionistici investiti in Asset Banca, la cui situazione è ulteriormente precipitata, con il blocco dei pagamenti disposto ieri da Banca Centrale. La CSU, anche alla luce di questo gravissimo fatto, chiede che venga garantita la liquidità immediatamente. In tal senso i Segretari Generali di CSdL e CDLS, rispettivamente Giuliano Tamagnini e Riccardo Stefanelli, nella riunione di ieri del Consiglio per la Previdenza hanno votato contro la proposta di delibera del Congresso di Stato che impegna genericamente lo Stato a garantire i 31 milioni di euro, in quanto per la CSU le garanzie indicate dal Governo non sono assolutamente adeguate, sufficienti e solubili per tutelare realmente queste risorse che appartengono ai lavoratori e ai pensionati. Infatti, nella delibera non è indicato in che modo lo Stato garantisce la liquidità di queste risorse allocate presso Asset Banca. La sola delibera non è sufficiente per assicurare queste necessarie garanzie, non potendo una delibera produrre una spesa aggiuntiva non ancora prevista a bilancio. La Centrale Sindacale Unitaria, che rappresenta i lavoratori e i pensionati e ne tutela i diritti, non vuole assolutamente correre rischi. Per ottenere garanzie reali che assicurino l’effettiva liquidità di queste risorse, è necessaria una modifica della legge di Bilancio, che garantisca la reale copertura economica dei 31 milioni di euro. Nell’ambito del Consiglio per la Previdenza, la parte sindacale rappresentata dalla CSU ha avanzato la precisa richiesta di valutare la possibilità di prevedere una fidejussione bancariada parte della Cassa di Risparmio, che, in caso di necessità, avrebbe offerto maggiori garanzie di poter effettivamente avere a disposizione la cifra in questione. Una proposta sulla quale peraltro vi era già stato un confronto preliminare con i Segretari di Stato per le Finanze e per la Sanità. Ma a questa richiesta, avanzata con assoluto senso di responsabilità, nessuna risposta è arrivata da parte del Governo, il quale ha tirato dritto per la sua strada. La CSU stigmatizza con forza il comportamento dell’Esecutivo, che ha promesso per settimane garanzie che in realtà non ha mai fornito, per poi produrre una delibera imposta con un atto di forza al Consiglio per la Previdenza. Delibera che, come ribadiamo, da sola non dà certezza sulla liquidità di queste risorse, e che in prospettiva potrebbe causare un ulteriore indebitamento per il Bilancio dello Stato. Nel contesto delle problematiche in cui versano le banche sammarinesi, la CSU ribadisce che è necessario che le responsabilità di chi ha provocato questa grave situazione di crisi degli istituti di credito, siano accertate e punite, e in tal senso occorre che la Magistratura assuma le necessarie iniziative. È fin troppo evidente che se non ci saranno immediatamente risposte chiare, soddisfacenti e concrete da parte del Governo, per il Sindacato sarà inevitabile aprire, suo malgrado, una grande fase di mobilitazione.

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