San Marino. Com’era prevedibile, il trasferimento dei conti Asset in Carisp non è così facile, né così semplice. Nonostante le rassicurazioni da parte delle fonti ufficiali, c’è chi ha trovato difficoltà perfino a telefonare, in quanto ai numeri indicati sembra che non risponda nessuno. Inoltre, pare che le mail inviate all’indirizzo dedicato per i correntisti, venga risposto con una mail generata in automatico dove si annuncia che l’incaricato è in ferie fino al 15 novembre prossimo.
Ma ci sono anche altre difficoltà, evidenziate ieri sera durante l’ennesima assemblea organizzata ieri sera presso la sala Montelupo di Domagnano. La più eclatante riguarda la richiesta di consenso per la trasformazione delle somme eccedenti i 50mila euro in obbligazioni della Cassa di Risparmio. In effetti questa è una decisione assunta dagli organismi di vertice e dal governo stesso, non certo dai correntisti. Il consenso è sembrato un misero espediente per scaricare eventuali responsabilità sulle spalle di chi non c’entra proprio nulla con queste manovre.
Oltre a ciò, la delusione per il rifiuto dei vertici Carisp di far conoscere in via preliminare le condizioni del contratto siglato tra le due banche. La qual cosa dovrebbe essere un fondamento della trasparenza per i servizi bancari e un diritto da parte dei correntisti.
I legali scelti dai correntisti. Alessandro Stolfi e Stefano Pagliai, che erano presenti alla serata, si sono limitati a suggerire ai risparmiatori di farsi consegnare prima tutta la documentazione, da sottoporre poi a consulenti di parte e semmai di sottoscrivere l’atto solo in un secondo momento, appurata la correttezza della pratica. “Vincolarsi potrebbe essere rischioso – si è detto durante la serata – anche perché proprio su questo punto è chiamato ad esprimersi il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme”.
Il quale si riunirà giovedì, 9 novembre. Come è facile immaginare, la sentenza è molto attesa non solo da parte dei correntisti Asset.
