AD di Banca di San Marino al Financial Regulatory Outlook Conference

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Si è appena concluso il simposio annuale “Financial Regulatory Outlook Conference”, organizzato dalla società leader di consulenza bancaria Oliver Wyman e dall’autorevole think tank canadese CIGI (Centro per l’Innovazione per la Governance Internazionale) a Roma. Ormai alla sua quarta edizione, il simposio è diventato il più importante appuntamento nell’anno per autorità di politica monetaria, regolatori e banchieri in Europa, per discutere dei trend in atto nella regolamentazione e nella vigilanza dell’attività bancaria e finanziaria. Tra i partecipanti dell’edizione di quest’anno Mario Monti (ex Primo Ministro italiano), Vitor Constancio (Vice Presidente Banca Centrale Europea), Clara Furse (Presidente di HSBC), e Sir Win Bischoffe (Presidente di JP Morgan Securities).

L’Amministratore Delegato di Banca di San Marino, Domenico Lombardi, che quattro anni fa ha ideato questo forum insieme alla Oliver Wyman, è intervenuto in qualità di relatore, valutando i recenti sviluppi nell’ambito del Fintech e le relative iniziative regolatorie nell’Eurozona di recente adozione. In particolare, Lombardi ha sottolineato che il Fintech è un’opportunità per lo sviluppo nel medio termine del settore bancario tradizionale, costituendo un significativo elemento di pressione per indurlo ad accrescere i livelli di efficienza e di competitività, a vantaggio del cliente e dell’investitore.

In tal senso, ha rilevato che le linee guida della BCE per concedere la licenza bancaria a imprese FinTech partono da un principio apparentemente del tutto condivisibile, che consiste nel regolamentare in maniera uniforme intermediari che offrono gli stessi prodotti e servizi. Un’attenta lettura di tali linee guida, tuttavia – ha rilevato sempre Lombardi – rischia di creare oneri aggiuntivi alle banche di nuova generazione, richiedendo sforzi più onerosi rispetto alle banche tradizionali, per esempio, riguardo alla liquidità e al capitale da detenere. Di conseguenza, si rischia di scoraggiare la riorganizzazione del settore bancario tradizionale nell’Eurozona, con danno per la clientela. Infatti, un impianto regolatorio che, dietro le parvenze di un’apparente uniformità di trattamento si rilevasse maggiormente oneroso per le attività bancarie centrate sul Fintech, avrebbe l’effetto di indurre la migrazione dell’attività di innovazione finanziaria verso altre regioni o paesi, che rafforzerebbero in tal modo la loro posizione di leader mondiali del settore.

Il prestigioso consesso è stata anche l’occasione di presentare la nuova Banca di San Marino e i progetti di innovazione che sta perseguendo con successo; non a caso, alcuni autorevoli banchieri stranieri si sono pubblicamente riferiti a Banca di San Marino come ‘Laboratorio di Innovazione’. L’AD Lombardi nel suo intervento ha anche illustrato le potenzialità che ha la Repubblica nel diventare un polo di innovazione tecnologica e finanziaria, grazie all’agilità istituzionale e regolatoria di cui potrebbe dotarsi in questo ambito, favorita dalla piccola dimensione dello Stato.

 

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