Dal 1° gennaio arriva la tassa sull’uso dello stemma della Repubblica

0
623

San Marino. Un tempo era l’anarchia: tutti potevano usare, anche nelle forme più strane, lo stemma della Repubblica sugli oggetti turistici, sulle etichette del vino, su piatti tovaglioli, forchette e su qualsiasi altra cosa. Poi è intervenuta la legge a regolamentare la materia e suddividere le varie categorie. Dal 1° gennaio 2018, usare lo stemma della Repubblica o dei Castelli a fini commerciali, costerà 100 euro su base annuale. Ne dà notizia l’Ufficio di Stato Marchi e Brevetti.

Il decreto delegato 27 novembre 2017 n. 132, tabella 5 – ricordano dall’Ufficio Brevetti e Marchi – ha quantificato in 100 euro l’ammontare della tassa di concessione dello stemma della Repubblica o degli stemmi dei Castelli. Il pagamento della suddetta tassa annuale va effettuato mediante bonifico bancario, utilizzando l’allegato modulo precompilato, su cui occorre scrivere i dati identificativi dell’operatore economico che esegue il versamento e l’anno di riferimento.

Solo gli operatori economici (commercianti al dettaglio e all’ingrosso, artigiani di produzione o artistici, ecc.) della Repubblica di San Marino sono legittimati a utilizzare lo stemma/i a fini di commercio, a condizione che siano in regola con il pagamento della tassa annuale di concessione; gli unici operatori economici che possono legittimamente utilizzare lo stemma della Repubblica come sigillo, sono i notai della Repubblica di San Marino. È vietato l’utilizzo dello stemma ufficiale, nei disegni e forme riprodotte nella bandiera della Repubblica di San Marino (identificato negli allegati A e B della legge costituzionale 22 luglio 2011 n. 1 e negli allegati 1 e 2 del regolamento 6 agosto 2012 n. 3). È quindi vietato utilizzare gli stemmi che potete vedere nella prima immagine in alto. È consentito l’utilizzo dello stemma in qualsiasi altra forma o foggia diversa dalle figure vietate dalla legge. A differenza di quanto fino ad oggi avvenuto, è consentito usare lo stemma della Repubblica anche con corona chiusa (sempre in alto, ci sono alcuni esempi di stemma che è possibile utilizzare). È vietato l’utilizzo dello stemma, di qualsiasi forma, come segno identificativo di operatori economici, associazioni, enti privati (è vietato quindi inserire lo stemma o singoli elementi di esso in marchi di fabbrica o di commercio o in marchi collettivi, per prodotti e servizi,); è vietato riprodurre lo stemma su fronti esterni di edifici privati, su insegne, carte commerciali o carte intestate; l’utilizzo dello stemma deve sempre avvenire nel rispetto dell’emblema e dell’immagine della Repubblica di San Marino; NOVITÀ – L’art. 58, comma 1, lett. d), della legge 7 agosto 2017 n. 194 ha disposto l’abrogazione gli artt. 8, 10, 11, 13 della legge 5 dicembre 2011 n. 190, che prevedevano rispettivamente la necessità di presentare domanda di autorizzazione all’uso dello stemma, l’esame da parte di una commissione delle richieste di autorizzazione, la successiva delibera del Congresso di Stato, la sottoscrizione di un contratto annuale, con un carico di incombenze burocratiche in capo agli utenti e all’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi, che con la nuova disciplina viene semplificato e reso più efficiente. A partire dal 2018 gli utilizzatori devono pagare la tassa fissa annuale e rispettare le disposizione sulla forma dello stemma, non dovranno più presentare domanda di autorizzazione, né sarà più necessario attendere la delibera del Congresso di Stato e la firma dei contratti. Gli operatori economici devono quindi conservare copia del pagamento della tassa annuale e esibire il pagamento a richiesta di pubblici ufficiali in caso di controllo.

Qualora a seguito dei controlli sia accertato il mancato pagamento della tassa annuale o il mancato rispetto delle forme consentite, i Corpi di Polizia potranno procedere immediatamente alla segnalazione della violazione al commissario della legge per la irrogazione delle sanzioni pecuniarie e al fermo cautelativo della merce. La sanzione pecuniaria amministrativa va da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 10.000 euro. L’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi segue le pratiche di riscossione della tassa annuale ed è a disposizione del pubblico per ogni richiesta di informazione o per chiarire ogni dubbio interpretativo. Sul sito internet www.usbm.sm sono pubblicati i testi di legge e la modulistica predisposta per il pagamento della tassa annuale di concessione (www.usbm.sm/on-line/home/norme/stemma-ufficiale. html).

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here