Sciopero generale sotto la neve

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San Marino. Sciopero generale sotto la neve. Che era stata ampiamente annunciata e che è caduta dalla notte per tutta la mattinata. Ma la protesta non si è fermata. Il corteo organizzato dal sindacato si è riunito in Piazza della Libertà, come da programma. La manifestazione è contro la finanziaria per chiedere equità e per cambiare le politiche del governo. Tanti gli slogan lanciati sul Pianello. Secondo la CSU il tema dell’equità continua ad essere ignorato e “i sacrifici imposti dal governo sono a senso unico”.
“Rappresentiamo la popolazione sana di questo paese” dice il segretario Csdl Giuliano Tamagnini. “La riforma delle pensioni va fatta – dichiara – ma non possiamo farla con una compagine di governo che pretende di portarci via anni di battaglie, conquiste e diritti, prima ancora di sederci al tavolo “.
Scuole chiuse, mezzi pubblici fermi. La rotta neve, invece, ha funzionato su tutte le strade. Lo sciopero e l’astensione dal lavoro proseguiranno anche nel pomeriggio. Iss e Azienda dei servizi garantiscono comunque i servizi essenziali per la giornata di oggi.

In mattinata, anche la RSA della tivù di Stato ha dato comunicazione di aderire allo sciopero, con la seguente nota.
“La Rappresentanza sindacale della San Marino RTV, pur consapevole degli inevitabili disagi agli utenti, sottolinea l’importanza, in un momento cruciale per le sorti del paese, di aderire allo sciopero generale indetto dalla Centrale Sindacale Unitaria, di cui condivide le motivazioni.
La RSA esprime inoltre preoccupazione per il rincorrersi di voci e ipotesi di tagli, anche in ambito governativo, riguardanti l’Emittente.
Più in generale auspica si valutino con attenzione le possibili conseguenze di eventuali misure di contenimento della spesa in settori strategici del welfare e di interventi che possano comprimere il potere d’acquisto dei cittadini. Il rischio, infatti, potrebbe essere quello di incorrere in una pericolosa spirale recessiva.
La RSA si appella alle Istituzioni affinché si intensifichi il dialogo con i corpi intermedi, sale della nostra democrazia, alla ricerca di soluzioni condivise che possano scongiurare il paventato indebitamento con il Fondo Monetario Internazionale, le cui ormai note ricette riteniamo siano incompatibili con la necessità di una ripartenza del Paese all’insegna dell’equilibrio e della solidarietà.”

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