San Marino. Attende di essere ratificato in una delle prossime sessioni consiliari il decreto delegato riguardante le norme in materia di credito d’imposta per assunzione di personale iscritto alle liste di avviamento al lavoro e di categorie deboli e in materia di agevolazioni su premi di risultato.
“Con l’articolo 3 della legge n. 115/2017 sono stati modificati gli incentivi fiscali, disciplinati dalla legge n. 166/2013, per le aziende che aumentano il proprio organico aziendale – spiega nella relazione al provvedimento il Segretario di Stato Andrea Zafferani – nello specifico, il comma 1 prevede che le aziende possano usufruire di un credito d’imposta se aumentano il proprio personale assumendo dalle liste di avviamento al lavoro. Il comma 2, invece, prevede un aumento di tale incentivo se il lavoratore assunto dalle liste di avviamento al lavoro appartiene a una categoria cosiddetta debole”.
Con l’articolo 1 del decreto delegato 28 dicembre 2018 n. 180 “si introduce una modifica al comma 2 per indicare le categorie deboli cui fare riferimento, che sono quelle recentemente introdotte con il decreto delegato n. 80/2018, il quale ha modificato l’articolo 26 della legge n. 155/2017”. Viene inoltre “aggiunto il comma 7bis per fare esplicito riferimento alla circolare dell’ufficio Attività Economiche con la quale verranno fornite le interpretazioni applicative del presente articolo”.
L’articolo 2 del decreto delegato 28 dicembre 2018 n. 180 “modifica l’articolo 17 del decreto delegato n. 137/2017 e disciplina la forma con la quale viene erogata l’agevolazione, prevista dalla legge n. 115/2017, sui premi di risultato”. Sempre con l’articolo dello stesso decreto delegato “viene sostituito il comma 3 del citato articolo 17, indicando che i premi di risultato sono rapportati non solo all’utile ma in generale a indicatori da definirsi con un contratto integrativo aziendale, non necessariamente stipulati ai sensi dell’articolo 30 della legge 9 maggio 2016 n. 59, per ridurne la complessità di sottoscrizione, ma che possono essere erogati solo nel caso che l’impresa interessata abbia realizzato un utile d’esercizio. In tal modo, si ritiene di poter aumentare la flessibilità di utilizzo di tale strumento per le imprese ma allo stesso tempo di garantire allo Stato che l’agevolazione sarà concessa solo se l’impresa farà utili e quindi verserà imposte allo Stato”.