Consiglio: votato il bilancio

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Il Consiglio Grande e Generale ha approvato la legge di bilancio 2017. Passaggio non semplice e neppure scontato, perché era stata predisposta da partiti che hanno perso le ultime elezioni. Ma l’obiettivo, per tutti, è stato quello di evitare l’esercizio provvisorio. E così, il risultato finale, dopo un lungo percorso di confronto e di aggiustamenti ha portato: 36 favorevoli, 13 astenuti e 8 voti contrari

Non solo. La coalizione di maggioranza, Adesso.sm si è accordata con le due coalizioni di minoranza, San Marino prima di tutto e Democrazia in Movimento, su alcuni articoli ritenuti di grande importanza in questo momento di difficoltà per il Paese: saranno avviate azioni di responsabilità verso i responsabili dei dissesti nel settore finanziario e saranno resi pubblici i beneficiari effettivi delle società del settore, cioè banche e finanziarie. Inoltre con un ordine del giorno si è stabilita la convocazione della Commissione Consiliare Finanze con l’audizione dei vertici della Banca Centrale, per discutere della Centrale rischi. 

Altra decisione significativa: bocciato alla unanimità il tentativo di modificare la legge sulla editoria, dopo un paio di interventi e di maggioranza e di opposizione calati come una mannaia sull’autore di detta legge, pure presente in Consiglio e che non ha osato replicare. Una di quelle leggi, purtroppo non l’unica, che non è piaciuta a nessuno e che ha ricevuto critiche anche a livello internazionale.

Chiuso il Consiglio, in mattina la DC ha voluto spiegare di nuovo in una conferenza le ragioni dell’astensione al voto, pur rivendicando la partecipazione attiva alle modifiche sostanziali della legge. Del resto, in politica, l’astensione ha un significato che non è per nulla negativo, ma è come dire: adesso la responsabilità è la vostra, prendetevela! E fuori di metafora, accusa la maggioranza di essersi smarcata dal confronto.

Democrazia in movimento, dal canto suo rivendica la propria centralità sull’emendamento sui beneficiari effettivi delle banche e sulla Centrale rischi e sottolinea la correttezza tenuta in aula: il sì solo sugli articoli concordati. Era logico che la Dc si astenesse nella votazione finale, quel bilancio non è il loro. E infine una critica impietosa: troppo trionfalismi, state attenti, non faremo sconti!

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