Consiglio Grande e Generale, che confusione!

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un cittadino che ha assistito dalla tribunetta ai lavori del Consiglio Grande e Generale.

Lunedì scorso (20/02/2017) per la prima volta nella mia vita ho assistito a una seduta del Consiglio Grande e Generale.

Mi sono presentato a palazzo un po’ emozionato e molto incuriosito da una esperienza per me completamente nuova. Ad accogliermi delle guardie in uniforme che mi chiedono un documento e il cellulare in quanto vietato in tribunetta. Ascolto le loro istruzioni (vietato applaudire al termine di un intervento, divieto di stare in piedi e di affacciarsi sull’aula, richiesta di rispettoso silenzio) e salgo in tribunetta, accompagnato da due di loro. Stavo per assistere al CGG.

Mi siedo e con emozione osservo l’aula e ascolto gli interventi che si susseguono in serie. Nella mia testa immaginavo che trattandosi di un ambiente istituzionale, ci fosse la massima rigorosità in aula, ciascuno al suo posto in ascolto dei vari interventi. 

Con mia grande sorpresa, l’ambiente che ho trovato era molto distante dalle mie aspettative.

Pochissimi consiglieri erano seduti al loro posto. C’erano vari gruppetti di persone che chiacchieravano tranquillamente tra di loro con il risultato di creare un brusio e un rumore di sottofondo a mio parere intollerabili. Spesso chi stava facendo l’intervento in prossimità di uno di questi gruppetti di persone, doveva chiedere che si facessero un po’ più in là perché disturbavano il suo intervento.

Pacche sulle spalle e risatine più consoni a un ambiente come un bar che a un’aula di governo.

Per me questo ambiente è nuovo, ma mi chiedo se sia questa la normalità e quindi la mia visione sbilanciata, oppure anche altri cittadini, come me, pensano che sia opportuno un comportamento diverso da parte dei nostri consiglieri. C’erano anche dei consiglieri che stavano seduti al loro posto, in silenzio (e possibilmente in ascolto) o altri consiglieri che camminavano solitari anche in questo caso in silenzio.

Noi cittadini difficilmente possiamo controllare le dinamiche che avvengono all’interno del Consiglio, ma sarebbe disprezzabile, in un momento come questo, che proprio dal consiglio arrivassero esempi non positivi. Sicuramente la vita del politico è più impegnativa di quello che da fuori si possa immaginare fra CGG, commissioni e altri impegni istituzionali. Fare politica è una scelta cosciente, come quella di non fare politica. Chi ha scelto di entrare in questo mondo penso sia consapevole di ciò che rappresenta e dell’importanza del suo ruolo a livello sociale. Chi rappresenta lo stato dovrebbe secondo me essere la virtuosità fatta a persona.

Abbiamo una crisi economica in corso? Partiamo proprio dai piccoli gesti per arrivare a ottenere grandi cose. Date voi per primi, cari consiglieri, l’esempio alla cittadinanza. A mio modesto parere, avere riconosciuto ad alcuni di voi il gettone per la presenza alla sessione alla quale ho assistito non rende il giusto onore al paese che rappresentate.

Invito inoltre la cittadinanza ad interessarsi alla partecipazione alla seduta pubblica, perché di fatto è di loro “proprietà”. Ero il solo presente in tribunetta e sarò presente, quando ne avrò la possibilità, altre volte, augurandomi di avere affianco a me cittadini anche loro desiderosi di capire dove e come si prendono le decisioni nel loro paese.

MC

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