Sistema bancario, le preoccupazioni del PDCS

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Dopo l’acceso dibattito consiliare sul sistema bancario, il PDCS interviene in conferenza stampa a Palazzo Pubblico, per sollevare perplessità e preoccupazioni a seguito degli interventi del governo.

“Alla luce di quello che è stato il dibattito che si è sviluppato in comma comunicazioni a seguito del riferimento del Segretario Celli sul sistema Bancario – affermano gli esponenti PDCS – non si può non rilevare con rammarico che gli interventi del Governo e della maggioranza non hanno fornito elementi per eliminare anche solo parzialmente le preoccupazioni già manifestate, ma semmai, hanno contribuito a confermarle.”

Quello che non rassicura infatti, continua la DC,  è constatare l’ambiguità di un esecutivo e di una maggioranza che difronte alle priorità del paese, come quella del consolidamento del sistema bancario e finanziario, non presentano un progetto organico di intervento, non forniscono criteri di valutazione per gli avvenimenti ( ad esempio: Commissariamento Asset e revoca CDA di Cassa di Risparmio) che stanno agitando tutto il sistema; fanno sapere però con dichiarazioni ad effetto che Cassa di Risparmio diventerà Statale, che la gestione degli NPL sarà pubblica, che dobbiamo guardare alla Internazionalizzazione e  che quindi possiamo stare tranquilli.

Tanti sono gli interrogativi: “Ma dove, in quale organismo, è nata la decisione che il futuro di CARISP debba essere tutto questo? Dove e da chi è stato indicato che la soluzione dei prodotti non performanti (NPL) debba essere questa?”

Quindi, dice ancora il PDCS: “E’ da questi interrogativi che diventa legittimo domandarsi se questa assenza di un progetto manifesto non sia proprio il modo per nascondere l’esistenza di “Progetti” che non nascono nelle sedi Istituzionali e soprattutto non nascono dal confronto fra tutti i soggetti che dovrebbero essere coinvolti. Questo comportamento genera inevitabilmente diffidenza ed agitazione e il PDCS, se non sarà messo nelle condizioni di svolgere costruttivamente il proprio ruolo di opposizione, non potrà sottrarsi dal proprio dovere di denunciare politicamente un atteggiamento che può, in questa fase estremamente delicata, creare gravi danni al Paese.”

Conclusione: “Uniamo a tutto questo un forte disagio nel partecipare a sedute del Consiglio Grande e Generale prive di quella sostanza normativa necessaria per continuare ad affrontare i problemi e lo sviluppo del Paese.”

 

 

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