CDA Carisp, si discute ancora

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San Marino. Non sono passate neppure 24 ore dalla nomina del nuovo CDA di Carisp, e le polemiche non sono per nulla placate. Come sempre, le più furiose si accendono sui social, dove è tutto un fiorire di commenti soprattutto sul fatto che c’è una predominanza di nomi italiani. Il rischio, dicono in molti è una colonizzazione come è già avvenuto per il tribunale, per Banca Centrale, per il Collegio Garante, eccetera. E spesso, in questi ultimi tempi, si è assistito al fatto che, in nome dell’autonomia, la sovranità sammarinese, e perfino gli intendimenti politici espressi dal Consiglio Grande e Generale, sono stati disattesi. Inoltre, la paura è che questi personaggi esterni prendano decisioni che poi saranno i sammarinesi a dover pagare.

Movimento Democratico San Marino Insieme, dal canto suo, attacca il metodo della maggioranza definendolo da vecchia politica. Anzi, “più vecchio del vecchio” – accusa Pedini Amati. “Siamo scandalizzati e preoccupati, neanche Gabriele Gatti avrebbe negato un ruolo alle forze di opposizione in un cda di così vitale importanza per lo Stato”. Mdsi si scaglia anche contro la scelta di nominare sei italiani su sette, soprattutto – rileva –  dopo aver sostenuto che Cassa è patrimonio di tutti i sammarinesi. Definisce inoltre non esemplari i curricula dei due professionisti provenienti da Monte dei Paschi di Siena.

Marino Albani presidente della Sums, sempre sui social, scrive che con il suo piccolo 7,21% di Carisp ha costretto il Governo, forte del suo 92,79%, a oltre 5 ore di assemblea sulle nomine del nuovo CdA, verbalizzando una serie di eccezioni, note a verbale e voti contrari, portando argomenti – scrive – forti ed ineccepibili, il più importante dei quali è che la sostituzione del CdA in carica è contrario ai principi di sana e prudente amministrazione della banca, in quanto solleva gli amministratori prima della presentazione del bilancio e del contraddittorio con BCSM sull’AQR. Ma anche qui non sono mancate risposte sul fatto che “i principi di sana e prudente amministrazione” sono molti anni che non sono rispettati. Le vicende giudiziarie raccontano qualcosa… Tra l’altro, sarebbe proprio ora che qualche responsabilità venisse fuori.

Intanto, il Congresso di Stato, dopo la seduta straordinaria di domenica mattina, tutta dedicata a Carisp, stamane ha tenuto una seduta ordinaria, anche se parte della discussione è tornata sui temi della Cassa. Dopo le nomine del nuovo consiglio d’amministrazione, il governo ha sottolineato che il negoziato con la Fondazione San Marino Carisp per la revisione degli assetti partecipativi proseguirà, per vedere riconosciuta al più presto allo Stato la quota azionaria corrispondente agli ingenti apporti di capitale compiuti negli ultimi anni. Intanto l’Esecutivo si prepara anche alla prossima riunione dell’Ufficio di presidenza, fissata per giovedì. Il Segretario alle finanze ha chiesto che il confronto sul futuro di Cassa di Risparmio possa andare avanti, e che a partire dai prossimi passaggi decisionali possa concretizzarsi una partecipazione attiva anche delle forze di opposizione. Tutto però lascia pensare che la minoranza, dopo la mancata designazione di un proprio rappresentante nel Cda della banca, affilerà le armi in vista della prossima convocazione consiliare

 

 

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