San Marino 030, una visione strategica per il nuovo PRG

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San Marino. “Il nuovo Piano Regolatore Generale si presenta come una novità assoluta nel deprimente panorama urbanistico della nostra Repubblica. Il precedente governo aveva fatto la scelta del gruppo di progettazione incaricando lo studio Stefano Boeri architetti s.r.l. coadiuvato nell’elaborazione da Mobility in Chain S.r.l. per la mobilità e N.Q.A. S.r.l. (Nuova Qualità Ambiente) per la Valutazione Ambientale Strategica” Così esordisce in Consiglio il Segretario al Territorio Michelotti illustrando le linee di indirizzo del PRG che verrà, completo, probabilmente a ottobre.

Indirizzi generali che piacciono a tutti, perfino alle opposizioni. Ma, come scrive Omero: “Timeo Danaos et dona ferentes” (temo i danai anche quando portano doni). Infatti le opposizioni non risparmiano critiche perché su questi indirizzi generali manca delle vere scelte politiche, ovvero cosa si vuol fare del territorio nei prossimi anni.

Ma vediamo cosa propone il Segretario Michelotti. La visione strategica del nuovo Prg è quella del giardino d’Europa, un microcosmo della biodiversità. Si fonderà su 9 pilastri: complementarietà tra poli urbani e Castelli, potenziamento degli ecosistemi ambientali, messa in sicurezza del territorio, valorizzazione del ciclo dell’alimentazione, autonomia energetica, mobilità sostenibile, turismo diversificato, università e ricerca, industria.

Come rafforzare il sistema ecologico territoriale e mettere in rete i suoi elementi di pregio? La proposta del nuovo piano va su direttrici: attivare i progetti di forestazione orbitale intorno al Monte Titano e creare un corridoio ecologico che connetta i parchi esistenti; istituire i corridoi fluviali quali fasce di protezione dell’ambiente idrico e per la fruizione del territorio. Si passa poi alla messa in sicurezza del territorio, avendo ben individuato le aree più rischio idrogeologico.

Altro capitolo, la produzione biologica, che può ridefinire il paesaggio rurale e far diventare San Marino un modello di eccellenza agroambientale. Il nuovo PRG propone quindi la promozione dell’agricoltura biologica e la creazione del marchio BIO SAN MARINO rivolto anche al mercato estero; la manutenzione del territorio agricolo e ridisegno del paesaggio agroambientale: l’attivazione di una rete tra produttori bio e servizi pubblici (scuole, ospedali, mense).

L’autonomia energetica è un altro punto forte. Come arrivarci? La strada è complessa e prevede: incentivi e premi per l’efficientamento del patrimonio edilizio; sistemi a biomassa diffusi per incrementare l’autonomia energetica di aziende agricole ed edifici pubblici; la coltivazione del bosco e la forestazione controllata possono garantire quote aggiuntive di biomasse; interventi sul ciclo di consumo e riutilizzo delle acque chiare e grigie, ad uso domestico ed agricolo; incrementare la quota di raccolta differenziata e il riuso dei rifiuti solidi urbani per diminuire i volumi smaltiti all’estero.

San Marino modello internazionale per l’accessibilità e la mobilità sostenibile. Anche in questo caso sono proposte soluzioni infrastrutturali che passano dalla sicurezza al potenziamento di sentieri e piste ciclabili, all’incentivo di mezzi alternativi all’auto. Fino alla costruzione di una seconda funicolare per bilanciare i percorsi verso Città.

Questo porta anche ad individuare una diversificazione del turismo, che si dovrà avvalere anche di nuovo forme di accolgienza. Infine, Università e industria. La prima intesa non solo come motore culturale ma anche come occasione di ripopolamento di Città. Per l’industria si parla di riuso degli spazi sottoutilizzati per promuovere incubatori di start-up e servizi per l’internazionalizzazione delle imprese; di competitività delle imprese e creazione del marchio MADE IN SAN MARINO.

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