Sanatoria straordinaria, non condono

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San Marino. Non sarà un condono, ma una sanatoria straordinaria. Risponde così il Segretario al Territorio Michelotti alla fiumana di polemiche che si è scatenata su tutti i mezzi. “Neanche Gatti ci era riuscito a farlo…” aveva ricordato qualcuno lasciando intendere che, nel caso, ci sarebbe stata una battaglia senza quartiere. Michelotti pecifica che ci saranno due categorie escluse dalla sanatoria: gli edifici costruiti in zone non edificabili come i terreni agricoli (sono una quindicina); e quelli che nel Prg vengono definiti come “da demolire” per essere ricostruiti a parità di volumi e che invece, pur ricostruendo, non sono stati demoliti (qualche decina di casi). Per Michelotti “Gli introiti che ne deriveranno allo Stato non sono l’obiettivo principe” che identifica invece nel “garantire funzionalità e decoro”. Una somma comunque da non trascurare: per quanto approssimativa, si stima attorno ai 20 milioni di euro.
Tutto dipende da quanti procederanno all’autodenuncia. Ci saranno 6 mesi di tempo per farlo. E le sanzioni saranno pesanti: multe progressive, ogni 3 mesi fino ai 18 mesi, quando il bene entrerà in possesso dello Stato.

E poi il Testo Unico in materia di edilizia e urbanistica. È fermo da oltre due anni, 170 pagine che intendono superare l’esistente: “Una legge colabrodo – dice Michelotti – snaturata, più volte scavalcata da sentenze del tribunale”. La nuova legge arriva in Aula a maggio, in prima lettura, dopo il confronto forze politiche, categorie economiche, ordini professionali, Giunte di Castello.

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