Rete – MDSI: andiamo tutti sul Pianello

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San Marino. Temperature roventi all’esterno, ma soprattutto dentro il Palazzo. Ad agitare gli animi sono i decreti salva banche, per i quali l’opposizione ha chiesto il ritiro ma che il governo porterà alla ratifica già la prossima settimana, nella seduta del Consiglio Grande e Generale, convocato da lunedì a venerdì prossimi. I decreti vengono ritenuti un regalo ai gestori privati di alcune banche private, in particolare del Cis (Credito industriale sammarinese) secondo l’interpretazione che ne ha dato anche la Democrazia Cristiana. Non solo, ma sono contestatissimi anche dal sindacato, sia per via dell’indebitamento pubblico, sia perché i Fondiss vengono dati in gestione a Banca Centrale per essere utilizzati come liquidità nel sistema bancario.

Per questo, ma anche per il mini bail-in messo in atto dai decreti e per il fatto che non sono state affatto calcolate le conseguenze che tali provvedimenti avranno sul bilancio pubblico, è stato chiesto il ritiro immediato. Ma senza esito, anzi con la strenua difesa della maggioranza, che si è stretta intorno al governo per proseguire su questi percorso ritenuto l’unico possibile per salvare capra e cavoli, come si dice. Cioè il sistema, i correntisti e risparmiatori, nonché i dipendenti di Asset. I quali, stando appunto alle dichiarazioni di Adesso.sm, sono stati tutti assunti da Cassa di Risparmio.

Di fronte a questo stato di cose, Rete e MDSI hanno subito dichiarato la mobilitazione generale. Un appello forte alla popolazione, di qualsiasi schieramento o idea, per levare alta la voce contro il rischio di pagare conseguenze pesanti, tutti quanti, per gli anni a venire. E così, la prossima settimana, in occasione della convocazione del Consiglio Grande e Generale, sarà organizzata una manifestazione pubblica di protesta, cui potrebbero aderire le forze politiche di opposizione, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni di categoria ed associazioni varie.

“È il punto di non ritorno: non ci può più essere margine di collaborazione” lancia la sfida il capogruppo Roberto Ciavatta, conscio di aver praticamente esaurito tutti gli strumenti istituzionali.

Anche la DC si muoverà con iniziative di protesta che sta mettendo a punto.

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