Il decreto 87 in Consiglio senza il placet dei sindacati

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San Marino. Il Consiglio comincia stamane i suoi lavori, ma sotto un cielo burrascoso. Il governo non ha l’appoggio delle categorie economiche, né del sindacato sul famoso decreto 87. Il tavolo di confronto attivato ieri pomeriggio, ha prodotto un nulla di fatto. Csu e Anis escono delusi dall’incontro con il Governo. Quasi rassegnati ad un metodo che – accusano – non cambia. “È stata una presa d’atto – commenta William Vagnini dell’Anis – l’Esecutivo ha illustrato integrazioni al Decreto 87 senza darci l’opportunità di approfondire. Avevamo chiesto tempo – continua – ma non ci è stato dato”.
“Il Governo tira dritto – afferma la Csu – nonostante gli accordi prevedessero il confronto. Ha portato ulteriori modifiche tecniche al Decreto che neanche i rappresentanti delle banche – fa notare Giuliano Tamagnini – hanno potuto valutare.” “Sostanzialmente non è cambiato nulla rispetto all’incontro di giovedì, anzi, forse dal punto di vista del metodo è peggiorato qualcosa” rincara la dose Riccardo Stefanelli. Sindacati e Anis chiedevano più tempo.
Il decreto 87, spiega invece il Segretario Simone Celli, rappresenta un passaggio importante per dare al sistema bancario tutti gli strumenti necessari al ritorno ad una normale operatività e ad una fase di maggiore stabilità. “Il Governo -aggiunge – sta cercando di fare del proprio meglio e può evidentemente commettere degli errori. Li riconosciamo. Ciò non toglie che la volontà sia quella di confrontarci ad oltranza, sia a livello politico che sociale”. Ribadisce l’importanza del dialogo che riprenderà in sede di preparazione della legge di bilancio per il 2018. Cioè in autunno.

Nel frattempo, il Consiglio rischia di andare deserto per l’assenza dei gruppi di opposizione.

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