Cartelle esattoriali, non rispettato l’accordo CSU-Governo

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San Marino. La CSU ha consegnato nel tardo pomeriggio di ieri ai membri del Congresso di Stato e ai gruppi consiliari una lettera per rilevare la profonda differenza tra gli emendamenti apportati al progetto di legge di assestamento di bilancio e i contenuti dell’accordo CSU-Governo del 20 luglio scorso, relativi alle cartelle esattoriali. Aspetti importanti dell’accordo, infatti, mancano completamente nel testo emendato dell’articolo 14 (prima era l’art. 13) del progetto di legge.

L’accordo firmato prevede che i soggetti interessati ad aderire alla “definizione agevolata dei crediti scaduti in esattoria”, devono necessariamente e preventivamente dimostrare di avere assolto agli obblighi retributivi nei confronti dei lavoratori. In pratica, per accedere ai benefici di questo provvedimenti, le aziende devono aver pagato per intero i propri dipendenti, i quali per legge sono i primi creditori privilegiati, prima ancora dello Stato e dell’ISS.

Invece, nell’articolo 14 non c’è traccia di questo impegno, e ciò consentirebbe anche alle imprese inadempienti verso i propri lavoratori di beneficiare di questa estinzione agevolata dei debiti non pagati allo Stato.

L’accordo prevede che per tutte le cartelle esattoriali emesse nel 2014 e 2015, dovranno essere pagati anche gli interessi. Nel progetto di legge, invece, gli interessi sono previsti solo per le somme spettanti a Fondiss.

Un altro aspetto importante dell’accordo, è l’impegno a far sì che per i soggetti che non aderiscono a questa modalità di estinzione dei propri debiti verso lo Stato, o per i quali le iniziative messe in atto dall’Esattoria di Banca Centrale sono state del tutto o in parte infruttuose, vengano avviate le richieste di attivazione delle procedure fallimentari, qualora l’ammontare complessivo dovuto agli enti pubblici sia superiore a 10.000 euro. Ciò affinché i contribuenti inadempienti sappiano che l’assenza di beni da pignorare deve tradursi nella formale dichiarazione di soggetto insolvente, e quindi fallito.

A  seguito delle lettera consegnata ieri, la CSU è stata contattata da esponenti del Congresso di Stato, i quali hanno riferito che saranno predisposti ulteriori emendamenti per inserire nel progetto di legge i contenuti mancanti. Per quanto riguarda l’aspetto relativo all’avvio delle procedure fallimentari per i debitori insolventi, questo sarà inserito nella relazione allo stesso progetto di legge.

In attesa di avere effettivo riscontro in merito a questi nuovi emendamenti annunciati, e alla loro rispondenza rispetto a quanto concordato, va sottolineato che sarebbe stato doveroso che il Governo avesse già inserito i diversi aspetti dell’accordo, senza costringere il sindacato a dover inseguire le diverse stesure del progetto di legge per evidenziarne le mancanze.

ARTICOLO 21 – Nell’ultima stesura del PdL di assestamento di bilancio, in relazione all’articolo 21, che autorizza lo Stato ad emettere entro il 31 dicembre 2017 titoli del debito pubblico per “interventi di rafforzamento del sistema bancario”, abbiamo constatato come sia prevista una spesa in conto capitale, a questo scopo, pari a 200 milioni di euro.

Una previsione di spesa importante, di cui ignoriamo completamente la natura; in primo luogo non sappiamo se queste risorse serviranno per coprire solamente le necessità relative a Cassa di Risparmio, o se saranno destinate a tutto il sistema bancario. Che tipo di titoli saranno emessi? Saranno rivolti solo al mercato sammarinese, che di fatto è inesistente, oppure – per avere una qualche appetibilità – saranno quotati sul mercato internazionale, nel quale saranno spendibili e convertibili, e saranno sottoposti alla valutazione delle principali agenzie di rating?

Quali strumenti di verifica, rispetto all’effettiva necessità e quantità di titoli del debito pubblico, saranno forniti alle parti sociali e politiche affinché possano svolgere il loro ruolo nell’ambito del confronto previsto dal progetto di legge?

Tutti questi interrogativi senza risposta non ci permettono di conoscere e capire quale sarà il perimetro di azione e la natura di questa operazione, impedendoci in tal modo di svolgere i dovuti approfondimenti e proposte. Prima di prendere in considerazione qualunque operazione di indebitamento dello Stato, è necessaria la massima chiarezza e trasparenza.

Un emendamento così impegnativo per le risorse dello Stato, fatto in pochissime ore e in modo così estemporaneo, ci sembra vada proprio nella direzione opposta a quel metodo di confronto e coinvolgimento nelle scelte fondamentali di cui il paese ha bisogno. Non bastano le rassicurazioni fornite dal Governo e la costante riduzione della raccolta bancaria lo dimostra. Bisogna assolutamente invertire la tendenza.

CSU

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