Tomaso Rossini: ecco perché un’istanza d’arengo sul Cinema Turismo

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Egregi,
con questo comunicato stampa desidero accompagnare l’istanza d’arengo presentata oggi agli EE.LL. Capitani Reggenti.
Con l’istanza, che allego per conoscenza, ho voluto sottoporre all’attenzione del Consiglio Grande e Generale, sperando in una risoluzione in tempi brevi, una situazione che il sottoscritto e altri due cittadini stiamo vivendo ormai da più di un anno.
La situazione riguarda i bandi di concorso emessi dallo scorso governo nell’ambito del Dipartimento Culturale.
Questi i fatti:
alla fine dell’anno 2014 la Segreteria di Stato per l’Istruzione e Cultura ha emesso un bando di concorso per l’insediamento di start up culturali e l’apertura di un bar con caratteristiche culturali all’interno del cinema teatro Turismo, con la volontà di ridare vita ad un edificio, ormai abbandonato e che deve tornare ad essere il centro della cultura della Capitale del nostro piccolo Stato.
A maggio del 2015 tali bandi vengono assegnati e risultano vincitori i signori Lucia Righi e Giovanni Giulianelli per quanto riguarda l’insediamento di start up culturali e il sottoscritto, Tomaso Rossini, per la gestione del bar.
Purtroppo per più di un anno nulla si è mosso e solo con l’ultimo giorno utile a deliberare dello scorso governo e dopo una sorta di minaccia mediatica in vista delle future elezioni politiche, l’allora Segretario di Stato, Giuseppe Maria Morganti ha portato in aula la delibera per la concessione degli spazi del Teatro Turismo in favore dei rispettivi bandi per progetti creativi, delibera 129 del 22 agosto 2016.
Secondo delibera la concessione di tali spazi sarebbe dovuta iniziare il 1 ottobre 2016 previa registrazione del contratto di locazione.
Il contratto viene sottoscritto con l’avvocatura dello Stato solo il 20 dicembre 2016 e regolarmente registrato con l’imposta pagata il 4 gennaio 2017.
Da questa data il settore economico del Patrimonio ha iniziato a spedire i cedolini per il pagamento dell’affitto, che facendo capo alla delibera doveva iniziare il 1 ottobre 2016.
Da allora mensilmente vengono inviati i cedolini di pagamento e nel mese di maggio 2017 è stato inviato anche un sollecito di pagamento, nulla da eccepire se non fosse che ad oggi 8 ottobre 2017 non abbiamo ancora preso possesso della struttura e quindi non abbiamo cominciato le nostre rispettive attività.
Crediamo che questo sia una mancanza di rispetto del diritto al lavoro che io e miei colleghi ci siamo guadagnati aggiudicandoci i bandi.
Noi risultiamo gli unici a non avere avuto riscontro all’interno di tali bandi, che prevedevano anche l’apertura di un negozio a Palazzo Graziani e del bar del Teatro Nuovo di Dogana.
Inoltre in questi ultimi mesi, dopo la firma dei contratti, i nuovi Segretari di Stato competenti ci hanno prima assicurato che ci avrebbero fatti entrare, poi ci hanno mandato a dire che i bandi sarebbero stati annullati, ma ad oggi ancora non si conosce la reale intenzione del nuovo esecutivo.
Purtroppo questa condizione ha portato alcuni di noi a rinunciare a offerte di lavoro ed oggi si ritrovano disoccupati o con lavori non propri, in attesa che questa situazione si sblocchi e si arrivi ad una conclusione definitiva.
Nel ringraziare per l’attenzione auspico che la televisione di Stato, che aveva dato ampia visibilità a questi concorsi, sia interessata agli sviluppi e continui a seguire la vicenda.
Sia io che i miei colleghi abbiamo tutta la documentazione e qualora foste interessati non esiteremo a produrla.
Con l’occasione porgo i miei cordiali saluti,
Tomaso Rossini

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