Vietati gli sprechi alimentari: la proposta di legge del PSD

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San Marino. Un progetto di legge per favorire il recupero e la donazione di prodotti alimentari e farmaceutici per fini di solidarietà sociale. A presentarlo è il gruppo consiliare del Partito dei socialisti e dei democratici. Il provvedimento attende di essere esaminato in prima lettura dal Consiglio Grande e Generale.

Per “spreco alimentare”, spiega il Psd nella relazione al progetto di legge, “si intende l’insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche o perché prossimi alla data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti”.

La legge “si rivolge agli enti pubblici e agli enti privati che perseguono finalità civiche e solidaristiche senza scopo di lucro (cd. ‘soggetti donatari’)”. Questi, “a titolo esemplificativo, i prodotti agricoli e agro-alimentari che si possono considerare eccedenze alimentari e che devono comunque possedere i necessari requisiti di igiene e sicurezza: prodotti invenduti o non somministrati per carenza di domanda; ritirati dalla vendita perché non conformi ai requisiti aziendali di vendita: rimanenze di attività promozionali; prodotti prossimi alla data di scadenza; rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; prodotti invenduti perché danneggiati da eventi meteorologici a causa di errori nella programmazione della produzione; prodotti non idonei alla commercializzazione per difetti di imballaggio secondario che non pregiudicano le condizioni di conservazione”.

Gli operatori del settore alimentare “possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti donatari, i quali devono destinarle, anch’essi gratuitamente, in via prioritaria a favore di persone indigenti, se si tratta di prodotti idonei al consumo umano; altrimenti al sostegno vitale di animali e all’autocompostaggio”. È “consentita la cessione a titolo gratuito delle eccedenze di prodotti agricoli in campo o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale ai soggetti donatari”.

La raccolta o il ritiro dei prodotti agricoli effettuate direttamente dai soggetti donatari o da loro incaricati “sono svolte sotto la diretta responsabilità di chi le effettua, nel rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza alimentare”. La cessione “riguarda anche i prodotti finiti della panificazione e i derivati degli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non sono stati venduti o somministrati entro le 24 ore successive alla produzione”.

È “inoltre consentita la cessione gratuita dei prodotti alimentari idonei al consumo umano o animale oggetto di confisca”. Sono infine “previsti benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari a persone indigenti: in particolare, alle attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono tali beni alimentari a persone indigenti o bisognose o per l’alimentazione animale, si potrà applicare un coefficiente di riduzione fiscale proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione”.

E ancora: “Entro 90 giorni dovranno infine essere stabilite le modalità di donazione di medicinali non utilizzati a Onlus e l’utilizzazione dei medesimi medicinali in confezioni integre, correttamente conservati e ancora nel periodo di validità”. Sono “esclusi i medicinali da conservare in frigorifero a temperature controllate e i medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope e dei medicinali dispensabili solo in strutture ospedaliere”. Le Onlus che dispongano di personale sanitario “potranno distribuire in modo gratuito i medicinali non utilizzati direttamente a persone indigenti o bisognose, dietro presentazione di prescrizione medica se necessari”. È “vietata qualsiasi cessione a titolo oneroso dei medicinali oggetto di donazione”.

(Fonte: La Serenissima)

 

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