San Marino. A conclusione della missione a San Marino il Fondo Monetario Internazionale ha redatto una relazione preliminare in cui analizza, punto per punto, le criticità e gli aspetti positivi del sistema economico del paese, indicando alcune precise raccomandazioni.
Tre pagine e mezzo con prospettive, rischi, politica del settore finanziario, riforma di banca centrale, politica fiscale, riforme strutturali.
L’Fmi prevede per San Marino una crescita moderata nel 2018 – lievemente al di sopra dell’1% – ma ci sono rischi al ribasso che derivano soprattutto dalla gestione del capitolo banche. La conversione di crediti d’imposta in titoli di Stato, secondo l’Fmi, potrebbe ricadere negativamente sulla finanza pubblica. Viene definito necessario, inoltre, un aggiornamento dell’Aqr, rallentato dal cambio di management in Banca Centrale. La ricapitalizzazione bancaria dovrebbe avvenire a breve con soluzioni basate sul mercato e il sostegno con capitale pubblico andrebbe accordato solo per le banche redditizie e sistemiche. Per quel che riguarda in particolare Cassa di Risparmio l’Fmi ritiene necessario il riconoscimento delle perdite in anticipo e nuovo capitale ma anche la modifica del modello di business riducendo i costi operativi e garantendo prestiti prudenti. Viene inoltre indicata come prioritaria la ri-privatizzazione della banca. Sugli Npl, l’Fmi invita, tra le altre cose, a rimuovere i disincentivi fiscali per la cessione. Proprio in vista della gestione degli Npl “Delta” il Cda di Cassa di Risparmio, domani incontrerà maggioranza e opposizione. Il Fondo Monetario suggerisce la nascita di un comitato per la stabilità finanziaria per migliorare il coordinamento tra il Governo e Banca Centrale e riconosce che la task force di recente costituzione è utile per migliorare il dialogo. Gli esperti di Washington riconoscono anche che c’è stata prudenza nel limitare il deficit negli ultimi anni e la tassa patrimoniale aiuterà le entrate anche se sarà l’introduzione dell’Iva a svolgere un ruolo fondamentale. In merito al cosiddetto prestito per il debito sovrano, l’Fmi ritiene che si debbano diversificare le opzioni di finanziamento per poter meglio reagire agli “shock”. Anche quest’anno gli esperti del Fondo invitano a facilitare l’accesso ai dati economici con la compilazione di statistiche che siano uniformi agli standard internazionali.
(Fonte: San Marino RTV)